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Sospensione strisce blu, traffico moltiplicato

«Abito in Prati, mi affaccio dalla finestra e vedo il caos: auto in doppia fila, il traffico è moltiplicato, l’inquinamento acustico e ambientale alimentato dalle auto attirate dalla possibilità remota di parcheggiare gratuitamente. Ecco, a cosa è servita la sospensione delle strisce blu, ancora in vigore nelle strade laterali», racconta Roberto Tavani, assessore all’Ambiente del XVII Municipio. «Piazza Bologna e tutta la zona limitrofa: ogni giorno ci arrivano le proteste dei residenti. Sono disperati, perché il traffico è aumentato, parcheggiare è quasi impossibile, ancora stiamo aspettando il ripristino delle strisce blu», si anima Dario Marcucci, presidente del III Municipio. «E’ vero, la corte dei conti ha aperto un’inchiesta su un presunto danno ambientale ed erariale determinato dalla sospensione della sosta tariffata. Ma noi siamo convinti di avere semplicemente applicato una sentenza del Tar. E siamo certi che quando a marzo si farà un bilancio della nuova regolamentazione si scoprirà che il Comune non ha incassato meno soldi. Ma una cosa deve essere chiara: il principio che abbiamo voluto fare passare è quello che la sosta tariffata non è uno strumento che serve a fare cassa, ma un mezzo consente la rotazione», ricorda l’assessore alla Mobilità, Sergio Marchi. Ne è passato di tempo dalla fine di maggio, quando i tabelloni elettronici su via del Muro Torto annunciavano trionfanti: "la giunta sospende le strisce blu".  C’era stata una sentenza del Tar, in seguito a un ricorso del Codacons, che aveva annullato la delibera con la quale il Comune di Roma (gestione Veltroni) aveva istituito nuove aree a pagamento nel quartiere Ostiense. La giunta Alemanno, che si era appena insediata, aveva deciso di non fare ricorso e di sospendere la sosta tariffata non solo all’Ostiense, ma in tutta Roma. La logica: si voleva preparare un nuova regolamentazione delle strisce blu che garantisse anche una quota di strisce bianche. Morale: nel 2007 l’Atac aveva incassato 31 milioni di euro grazie alla sosta tariffata; con la sospensione in buona parte della città (nel centro storico le strisce blu furono ripristinate prima dell’estate) ora i conti rischiano di non tornare. Non solo: all’euforia iniziale – che bello, non si paga la sosta – era seguita la dura realtà, soprattutto sulla pelle dei residenti – che brutto, così è un inferno tornare a casa. In sintesi: la sosta non si paga, ma secondo gli abitanti di alcuni quartieri neppure si trova, perché non c’è più la rotazione. E le macchine attirate dal miraggio della sosta gratis si concentrano in alcune aree cercando disperatamente un posto. E inquinando. Ultimo step: da settembre è ricominciata la sosta a pagamento nelle strade principali, ma questo ha provocato altri guai perché poi tutti vanno a riempire le strade laterali ancora gratuite. Marchi ricorda che si tratta di un disagio provvisorio: «Stiamo facendo un lavoro enorme, entro il 15 novembre le strisce blu torneranno anche nelle strade laterali del III, del IX e del XVII Municipio. Entro l’otto dicembre negli altri municipi. In totale saranno ripristinati 78.000 su 95.653 stalli con le strisce blu, ma allo stesso tempo abbiamo tutelato alcune aree come quelle degli ospedali dove si può parcheggiare gratuitamente ma con il disco orario. Vi sembra poco?». Eppure, non solo la Corte dei conti, ma anche quei romani che mal sopportano i contraccolpi delle nuove regole e hanno formato comitati o raccolto firme un po’ ovunque, dall’Esquilino a Prati, si chiedono: ma non si poteva rivoluzionare il regime delle strisce blu in corsa, senza azzerare tutto? La tesi di Marchi è che serviva un "seleziona tutto e cancella", una ripartenza. E che a compensare i soldi non incassati durante l’estate e, in alcune zone, fino a dicembre, ci sarà la nuova regolamentazione della sosta: la tariffa è stata aumentata a 1,20 euro all’ora nelle zone a traffico limitato, e sono state introdotte tariffe flat (abbonamento giornaliero e mensile): «Bene, grazie agli abbonamenti – assicura Marchi – già a settembre abbiamo registrato un incremento del 15 per cento degli incassi. Sono convinto che quando a marzo 2009 faremo una verifica del nuovo sistema, constateremo che non c’è stata una perdita economica. D’altra parte voglio essere chiaro: serve un regime flessibile delle strisce blu, che non penalizzi il cittadino che deve usare l’auto. Almeno fino a quando il trasporto pubblico locale sarà così deficitario». C’era una volta il motto: disincentiviamo l’uso del mezzo privato. «Non penso – conclude Marchi – che sia giusto che in centro venga solo chi ha un Suv e si può permettere di pagare un sacco di soldi per la sosta».
 

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