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STOP AI MOTORINI TRUCCATI










Le strade delle città d’Italia si tingono quotidianamente di rosso. Distrazione, non rispetto dei segnali stradali, velocità eccessiva, semplici fatalità causano ogni giorno centinaia di morti. Molti di questi sono giovani ragazzi alla guida di scooter che, nonostante il casco protettivo, perdono la vita in incidenti spesso evitabili.

Il CODACONS, dopo aver visionato i fati forniti dai Vigili Urbani delle varie città d’Italia, che dimostrano che la principale causa di morte a bordo di scooter è l’alta velocità, ha svolto una delicata indagine per scoprire i motivi di questa carneficina quotidiana. Ebbene, 10 motorini su 10 sono contro legge.
Gli scooter escono dalla fabbrica, e vengono venduti, muniti dei cosiddetti diaframmi, ossia delle strozzature che consentono di limitare la velocità del mezzo a quei 45 km/h previsti dall’art. 52 del Codice della Strada che recita testualmente: ?I ciclomotori sono veicoli a motore a due o tre ruote aventi le seguenti caratteristiche:? capacità di sviluppare su strada orizzontale una velocità fino a 45 Km/h?.

Si presuppone quindi che le misure di sicurezza degli scooter (freni, carenatura, ecc.) siano omologati sulla base di questi 45 km/h.

Tuttavia nessun motorino (che abbia effettuato il rodaggio) in circolazione sulle strade presenta questi diaframmi, per cui gli scooter raggiungono velocità elevate a volte sfiorando anche i 100 km/h. Una volta venduto il ciclomotore, infatti, gli stessi rivenditori raccomandano all’acquirente di eliminare i diaframmi che limitano la velocità, non appena si sia effettuato il rodaggio ( in genere 1000 km percorsi). Anche le officine specializzate, su richiesta, effettuano tale operazione dietro pagamento. Il CODACONS ha effettuato un’indagine in varie città italiane (Roma, Milano, Napoli, Bari, Palermo, Torino e Firenze) contattando con telefonate civetta registrate i meccanici e chiedendo loro se erano disposti a eliminare i diaframmi: ebbene, nessuno si è rifiutato, nemmeno i rivenditori autorizzati delle principali case produttrici nazionale ed estere che nel complesso coprono l’85% del mercato. Commettendo così un reato.

L’art. 97 del codice della strada, infatti, afferma: ?Chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende ciclomotori che sviluppino una velocità superiore a quella prevista dall`articolo 52 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 121.200 a lire 484.400. Alla stessa sanzione soggiace chi effettua sui ciclomotori modifiche idonee ad aumentarne la velocità oltre i limiti previsti dall`articolo 52.?.

Inoltre i motorini modificati, che superano la velocità massima consentita, “diventano a tutti gli effetti dei motoveicoli“. E si possono confiscare. Così la Cassazione ha accolto il ricorso della Prefettura di Gorizia, contro la decisione del pretore, che aveva restituito il motorino a un signore, il cui figlio era stato fermato perché viaggiava a 53 chilometri orari contro i 45 consentiti.

Ma c’è di più. Per il Codacons togliere i diaframmi a uno scooter e consentire allo stesso di raggiungere velocità superiori a quelle per il quale è stato omologato, equivale a concorrere nel reato di attentato alla sicurezza della circolazione (art 432 c.p.) e, nel caso di morte del conducente del motorino in un incidente a bordo dello scooter, sarebbe ravvisabile, a carico di chi ha tolto i diaframmi, il più grave reato di concorso in omicidio colposo.
Non solo. I parenti delle vittime di incidenti a bordo di scooter modificati, potrebbero addirittura chiedere il risarcimento dei danni alle officine che, violando le norme, hanno eliminato le strozzature, mentre le compagnie di assicurazione potrebbero rifiutare di pagare i danni a terzi causati da motorini truccati.

Il CODACONS ha presentato un esposto a 102 Procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini a seguito della ricerca effettuata dall’associazione, promuovendo azioni penali ed amministrative contro le officine che si rendono protagoniste dei reati di cui sopra, arrivando anche a disporre il sequestro degli esercizi laddove si ravvisino i fatti segnalati dal Codacons.

L’associazione, che ha già denunciato le officine coinvolte nell’indagine, chiede anche di sequestrare tutti i motorini in circolazione che risultino aver subito modifiche.

L’unica soluzione al problema, conclude il Codacons, è quello di predisporre sugli scooter dei sistemi per impedire l’eliminazione dei diaframmi. Le case produttrici, infatti, potrebbero costruire dei motori in cui la parte delle strozzature possa essere modificata solo da chi possiede delle speciali chiavi a codice, in dotazione solo ai rivenditori autorizzati. Così si impedirebbe che chiunque possa mettere mano allo scooter modificandolo.
Intanto stasera al Maurizio Costanzo Show verrà trattato il tema in questione, ospite della puntata l`avv. Carlo Rienzi, Presidente Codacons.

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