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Studenti, ricercatori universitari e lavoratori precari in piazza

Studenti, ricercatori universitari e lavoratori precari in piazza anche oggi per dire che "un’altra Italia è possibile". In attesa dello sciopero del 30 ottobre, continuano le proteste del mondo della scuola. Ma non solo. Intanto il coordinamento "Non rubateci il futuro", promosso dall’istituto Iqbal Masih, annuncia che il 15 ottobre "si darà il via alla terza notte bianca della scuola". E il Codacons da il via alla nascita del primo comitato "insegnanti e genitori vittime della Gelmini". Il corteo di oggi. Alle 14, con un corteo che partirà da piazza della Repubblica e arriverà in piazza della Bocca della Verità, centinaia di insegnanti, precari e universitari protesteranno per affermare che "la scuola è una priorità". Ma anche contro le politiche economiche del governo e di Confindustria."I 300mila studenti che sono scesi in tutta Italia contro il decreto Gelmini – afferma il comitato per la manifestazione dell’11 ottobre – dimostrano in maniera lampante come questa riforma sia osteggiata da tutto il mondo della scuola". Al corteo prenderà parte anche Simonetta Salacone dirigente scolastica della scuola "Iqbal Masih" , promotrice del "no Gelmini Day". Tornano le notti bianche. "Giù le mani dalla scuola pubblica". È lo slogan che verrà scritto su migliaia di lenzuoli da appendere alle finestre dei cittadini romani. Ad annunciare la nuova iniziativa il coordinamento "Non rubateci il futuro". "Striscioni sì, ma anche cortei e notti bianche, in programma mercoledì 15 ottobre alla scuola Francesco Crispi, oltre a fiaccolate in V e in I municipio e una manifestazione cittadina per metà novembre per dire no a questa manutenzione della scuola pubblica". Comitato vittime Gelmini. Nasce a Roma e nei prossimi mesi in tutta Italia il "comitato genitori e insegnanti vittime della Gelmini". Ad annunciarlo Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons. "Il Comitato – spiega – lotterà attivamente contro l’imposizione di una riforma della scuola devastante nei suoi effetti. Contro il decreto che nei prossimi giorni diventerà legge, annunciamo sin da ora che andremo in Giudizio sollevando la questione di legittimità costituzionale".

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