Sì alla separazione delle carriere nella Magistratura. Come possono i magistrati ancora chiedere di essere un unico corpo i pm che accusano e i giudici che giudicano senza ledere irrimediabilmente il principio di parità tra imputato e accusatore, cardine della civiltà giuridica moderna?
Eppure insistono e il dibattito al solito tra i partiti si ghettizza in una disputa politica in cui l`utente della giustizia scompare e i suoi interessi restano in secondo piano.
Di qui una lettera al Presidente della Repubblica Ciampi inviata oggi dall’associazione utenti della giustizia del Codacons e di cui di seguito si riposta il testo integrale.
Per il risarcimento da ritardi nei processi ? afferma il Codacons – ormai le corti d`appello chiedono la prova del danno del cittadino che ha atteso 10 anni per una sentenza, con una assurda pretesa che non tiene conto che il danno consiste proprio nel fatto che è incivile e pregiudizievole dover aspettare 10 anni per sapere chi ha ragione e chi ha torto!
Lo stesso avviene nei processi penali laddove un poveraccio imputato, a volte infondatamente, di gravi reati rinuncia dopo dieci anni alla prescrizione e chiede di accertare la propria innocenza: in tal caso viene trattato come un pazzo che non si contenta di chiudere il processo e mandato alle lunghe per altri 10 anni….
Senza contare che spesso ci vogliono 10 anni per una causa civile con la sentenza che arriva quando oramai non serve più a nulla.
Altro problema quello degli uffici giudiziari ? conclude il Codacons ? con aule che sembrano il mercato delle bestie con decine di avvocati che si azzuffano per arrivare davanti al giudice sommerso di carte che non sa nulla della causa sino all`ultima udienza.
Ecco il testo della lettera a Ciampi inviata oggi dall’associazione utenti della giustizia del Codacons
Eccellentissimo Presidente
Abbiamo apprezzato le parole misurate da Lei pronunciate ieri per commentare la revoca dello sciopero dei Magistrati.
Cogliamo l`occasione per esprimerLe la più totale vicinanza degli utenti della Giustizia che davvero non hanno bisogno di scioperi di un servizio pubblico, una funzione essenziale, che purtroppo non consente, per lo stato di crisi in cui versa, la realizzazione di importanti principi costituzionali.
Troppi anni (anche 10!) occorrono per avere una sentenza definitiva che a volte arriva quando non serve più a nulla, decenni anche per avere sentenze penali se solo si osa rinunciare alla prescrizione per difendere la propria dignità ed innocenza.
Migliaia di ricorsi per ritardo della Giustizia attribuiscono somme irrisorie ai cittadini che dovrebbero dimostrare il “danno“ in concreto subito da tali ritardi, come se non fosse nel ritardo stesso….
Aule di giustizia che sembrano il mercato delle bestie con decine di avvocati che si azzuffano per arrivare davanti al giudice sommerso di carte che non sa nulla della causa sino all`ultima udienza.
I magistrati che si oppongono ancora alla separazione delle carriere andando contro ogni logica giuridica e delle riforme del processo attuate in questi anni.
Allora Le chiediamo, sig. Presidente, di non consentire che il dibattito sulla Giustizia diventi come al solito una diatriba politica tra maggioranza e opposizione per alimentare uno scontro tra istituzioni dello Stato, ma una serena analisi dei problemi innanzitutto degli utenti della Giustizia.
Con fiducia
Carlo Rienzi
Presidente CODACONS e Associazione Utenti della Giustizia