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Superallarme, il termometro deve salire ancora

LA CITTÀ si svuota, nei parchi ci si siede all`ombra. Si esce il meno possibile, anche in pausa pranzo la sfida è non tornare sudati in ufficio. La temperatura è la più alta che Milano abbia avuto dall`inizio dell`anno e, dopo la pioggia dei giorni scorsi, i milanesi non hanno avuto il tempo di adattarsi al nuovo clima. C`è persino chi, nel giro di pochi giorni, ha dovuto fare, di fretta e furia, un nuovo cambio stagione e tirar fuori la giacca pesante dopo i primi barlumi di primavera, per poi tornare a indossare le mezze maniche il giorno seguente. Si prospetta un`estate molto calda e lunga. Inoltre, la minima non bassissima non aiuta a rinfrescare le serate, né a dormire sonni tranquilli. IERI IL BOLLETTINO della Protezione civile ha fatto salire al “livello 2“ l`allarme per gli effetti del caldo in città e oggi si potrebbe passare al “livello 3“ perché se la massima prevista è già alta, quella percepita lo è ancor di più. La situazione potrebbe andare peggiorando, dunque, almeno fino a giovedì, sempre stando ai dati trasmessi dalla Protezione Civile. Ma i meteorologi prevedono una diminuzione della temperatura nel fine settimana e, forse, persino altra pioggia. Il consiglio degli esperti è di ripararsi in ambienti rinfrescati e attendere che il corpo si abitui al cambio di stagione, piano piano, così come sarebbe dovuto succedere. Il problema, intanto, è soprattutto degli anziani che devono affrontare questo sbalzo di temperatura in casa, spesso senza aria condizionata. Nel 2003 il caldo causò, in Italia, la morte di 34.071 persone, 4.175 decessi in più rispetto al 2002, con un incremento del 14 per cento. Il Codacons, che si augura che i medici di base possano andare a visitare a casa i pazienti a rischio, chiede da anni una procedura ben definita in base alla quale, nel momento il cui si passa dal “livello 2“ (rischi per la salute delle persone più fragili e anziane) al “livello 3“ (elevato rischio per la salute della popolazione) i medici di famiglia siano obbligati ad andare a visitare gli anziani a rischio da loro stessi inseriti nell`Anagrafe della fragilità. Il problema dei Pronto Soccorso intasati per l`allarme caldo non è una novità. I PRIMI CALDI sono, per le persone anziane, i più rischiosi, non essendosi l`organismo ancora adattato al clima estivo. E la situazione si fa più grave se si pensa che molti anziani vengono abbandonati in città in vista delle vacanze dei parenti più prossimi. “La maggior parte dei nostri interlocutori, in questo periodo, sono anziani“, dice Sergio Falcone, presidente della Croce Verde Apm e volontario d`ambulanza. “È già iniziato l`allarme solitudine. Molti anziani si sentono male perché non prendono le medicine prescritte, perché non c`è nessuno a ricordarlo loro. Il caldo e la mancanza di assistenza crea molti disagi a chi vive solo. Tanti si sentono male proprio perché non curati adeguatamente“. La maggior parte delle chiamate in questo periodo vengono dagli anziani. Quali i casi più frequenti? “Traumi in casa, dovuti a spossatezza, poi eventi medici e malattie. Ma il punto è che sono soli. C`è una vera emergenza sociale oggi a Milano per quanto riguarda gli anziani. Il vero problema è questo: una vecchietta ipertesa ha chiamato il 118 perché si era sentita male. L`abbiamo presa in tempo. Aveva dimenticato di prendere i suoi medicinali. Spesso, però, non arriviamo in tempo. Non sempre gli anziani chiedono aiuto“.

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