Oltre 83 milioni di euro. Questo il montepremi del Superenalotto che andrà al fortunato che riuscirà ad azzeccare la combinazione vincente.
Ma non è tutt’oro quello che luccica. Il crescere del montepremi, che ha raggiunto una cifra spaventosa, sta provocando una sorta di “febbre” nazionale, che ha colpito tantissimi cittadini, disposti a tutto pur di vincere la maxi-somma. Basti pensare che in una settimana, da sabato 4 a sabato 11 ottobre, le giocate del superenalotto sono pressoché raddoppiate (+95,2%)
Così c’è chi si organizza in gruppi, chi si gioca l’intero stipendio, chi si indebita fino a perdere la propria casa, chi promette sistemi infallibili, chi si rivolge agli usurai. Un fenomeno questo che il Codacons ritiene molto pericoloso, basti pensare ai casi di dipendenza da videopoker o da gioco d’azzardo.
Per tali motivi l’associazione chiede oggi di fissare un tetto massimo alle puntate di ogni giocatore. “In buona sostanza chiediamo che venga stabilito per legge un tetto massimo in denaro al quale qualsiasi giocatore deve attenersi, che ad ogni estrazione non può essere superato, anche avvalendosi dei documenti d’identità dei giocatori – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Solo così è possibile evitare eccessi pericolosi e tutelare i cittadini dalla “febbre” del superenalotto”.