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Superenalotto, record di giocate a caccia degli 88,2 milioni

PAVIA. Record di giocate nelle ricevitorie e lunghe code negli orari di punta. Come un’influenza di stagione la febbre per il Superenalotto cresce anche a Pavia. Nessuno ha vinto il super jackpot, che ieri era di 88,2 milioni di euro. Pavia, come il resto della penisola, non è immune alla febbre da gioco. Lo sanno bene gli appassionati in attesa dall’ultimo «6» che arrivò ad aprile a Torino.  «Abbiamo avuto un incremento di giocate fino al 60% nelle ultime settimane – racconta Paolo Pallavicini del bar Lanterna – siamo arrivati al punto in cui la Sisal ha difficoltà a rifornirci di schedine» e il Codacons conferma sostenendo che nella settimana dal 4 all’11 ottobre le giocate sono quasi raddoppiate sul territorio nazionale. La caccia al «6» è ancora aperta. «Viene molta gente nuova, la maggior parte gioca le schedine da un euro ma qualcuno compra anche le quote dei supersistemi fino a 500 euro;» ci confida Katia Portalupi sempre al bar Lanterna. Stessa musica anche per altre ricevitorie del centro: «Anche noi riscontriamo un aumento di giocate di più del 50%. Martedì qui c’è stato un quattro vincente da 5mila euro» dice Giovanni Rovida del bar Marquez e a fargli eco è la testimonianza di Maria Rosa Bombelli dell’Alabama Cafè «Abbiamo superato il record d’incasso. Arrivano anche persone che non hanno mai giocato e dobbiamo spiegare loro il sistema. Non ho mai visto una cosa del genere in vita mia. Spero quasi che questo sei esca presto». Una situazione pazzesca; la febbre non fa distinzioni di età o genere, colpisce indistintamente uomini e donne, giovani e anziani. Molte le ragioni che spingono ad annerire i numeri della schedina e tentare la sorte: «Certamente spero di vincere, ma ci si diverte anche a giocare» confida Francesco Ragno mentre ci mostra una schedina da 5 euro;, ma la verità è che alla più scontata delle domande: "cosa farebbe con tutti quei soldi se dovesse vincere", molti restano pensierosi, quasi interdetti «Sto giocando per mio padre, non ho idea di come li spenderei» dice Sara Gallotti. Un montepremi da far girare la testa: «Aiuterei sicuramente qualche amico che ha bisogno» oppure «Estinguerei il mutuo della casa», poche sono le persone che sognano in grande, molti invece hanno i piedi ben piantati a terra. Ma nel contempo sale la preoccupazione per la spirale del gioco in un paese come l’Italia dove molti faticano ad arrivare a fine mese ma non rinunciano a giocare cifre considerevoli inseguendo un sogno che nella maggior parte dei casi sfuma nel nulla. «Non gioco tanto, non credo nei sistemi – dice Guido Paté mentre armato di penna sceglie casualmente i numeri sulla sua schedina – la verità è che qui conta solo la fortuna».

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