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TAR LOMBARDIA: LEGITTIMA LA DELIBERA DELLA REGIONE LOMBARDIA CHE BLOCCA LE AUTO NON CATALIZZATE

TAR LOMBARDIA: LEGITTIMA LA DELIBERA DELLA REGIONE LOMBARDIA CHE BLOCCA LE AUTO NON CATALIZZATE

 

IL CODACONS RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO

 

Il Codacons aveva presentato un ricorso al Tar della Lombardia contro la delibera Delibera n. VIII/007635 del 11-07-2008 della Giunta della Regione Lombardia che ha vietato la circolazione ai veicoli non catalizzati Euro 0 ed Euro 1 diesel dal 15 ottobre al 15 aprile, dal lunedi al venerdi, dalle 7,30 alle 19,30.

Per il Codacons, che da sempre si batte contro lo smog che uccide ogni migliaia di lombardi, si tratta di un provvedimento che non tutela la salute, non risanando l’aria, ed al tempo stesso prescinde dalla portata effettiva dell’inquinamento prodotto da tutti i veicoli, imputando solo ai proprietari dei veicoli più vecchi l’intero onere di risolvere il problema dell’inquinamento, ben lungi in realtà dal poter essere risolto con questi blocchi parziali, come dimostra il fatto che in questi anni sono sempre stati ripetutamente ed immancabilmente superati i tetti fissati dalla legge. Una violazione del criterio di proporzionalità dell’azione amministrativa oltre che di numerose altre leggi, a cominciare dal Decreto Ministeriale 2 aprile 2002, n. 60 che fissa in 35 giorni il valore limite di 50 µg/m3 da non superare per il materiale particolato (PM10), tetto superato nel 2008 in tutta la Lombardia: 104 giorni a Milano, 75 a Como, 83 a Cremona, 80 a Mantova, 76 a Pavia, 107 a Sondrio, 75 a Bergamo, 77 a Brescia, Monza 89, Lecco 45, Lodi 91.

Ora la sentenza del Tar rigetta il ricorso del Codacons. Secondo il Dr. Adriano Leo, presidente, il Dr. Giovanni Zucchini e il Dr. Ugo De Carlo, come si legge nella sentenza, non “risulta violato il principio di proporzionalità dell’azione amministrativa, visto che la Regione non ha introdotto un divieto assoluto di circolazione, ma una limitazione alla stessa, relativa a determinate zone ed a determinati orari, con ciò stesso equilibrando le esigenze di mobilità di taluni cittadini – proprietari delle autovetture di cui è causa – con l’interesse preminente alla riduzione dell’inquinamento atmosferico”. Non solo, ma rispetto alla decreto ministeriale n. 60/2002 “non è chiaro quale delle disposizioni del decreto sarebbero state violate dalla Regione”. Infine, rispetto alla tabella Inemar dei valori inquinanti, alla base della delibera regionale, i veicoli bloccati euro 0 ed euro 1 diesel “hanno un livello di emissione di sostanze precursori del particolato secondario ben superiore a quello dei veicoli di più recente omologazione (…) a mero titolo di esempio, un’automobile Euro 0 a benzina verde registra un tasso di emissione di ossidi di azoto pari a 1952 mg/Km, contro il valore 23 di un’autovettura a benzina verde Euro 4”.

“Siamo stupefatti” è stato il commento dell’avv. Marco Maria  Donzelli che ha curato il ricorso al Tar per il Codacons. “La Regione Lombardia è dal 2002, ossia da 7 anni, che blocca durante l’inverno le auto non catalizzate. Eppure i limiti si sono superati per 163 giorni nel 2002, 149 nel 2003, 131 nel 2004, 151 nel 2005, 149 nel 2006, 132 nel 2007, 104 nel 2008. Nel 2009 il 36° giorno è già stato toccato il 23 febbraio. E’ veramente incredibile che il Tar non capisca quale disposizione sarebbe stata violata dalla Regione  rispetto al D.M. n. 60/2002. Vorrà dice che lo spiegheremo al Consiglio di Stato” ha proseguito l’avv. Marco Maria  Donzelli.

 “Inoltre la Regione Lombardia si è scagliata contro i proprietari di veicoli euro 0 con una crociata inutile che non risolve il problema del risanamento dell’aria. Sarebbe stato molto più efficace, giusto e socialmente sostenibile il provvedimento delle targhe alterne, che consentirebbe di ridurre gli inquinanti del 25%. Ora anche per il Tar ci sarebbe solo una limitazione della circolazione nei loro confronti, visto che possono “liberamente” circolare di sabato e domenica, o durante la notte, dalle 19,30 alle 7,30 del mattino. Peccato che non spieghino come mai vengano bloccati per ben 12 ore mentre altri veicoli che inquinano quanto le euro 0 non vengano bloccate neanche per un minuto. Non possiamo che esprimere la nostra solidarietà nei confronti di queste persone che spesso usano auto vecchie solo perché impossibilitate ad acquistarne di nuove” ha concluso l’avv. Marco Maria  Donzelli.

Rispetto al PM10 e ai precursori del particolato secondario emessi dai veicoli euro 0, che secondo il Tar sarebbero ben superiori rispetto agli altri veicoli, ci limitiamo a citare i dati Inemar alla base della delibera regionale:

Per i NOX, ossia gli ossidi di azoto citati dal Tar, inquinano di più le auto diesel euro 3 (797) e le diesel euro 2 (736), entrambe non interessate dal provvedimento, che non l’euro diesel 1 (693) che viene invece bloccata.

Per l’ammoniaca (NH3): le euro zero a benzina sono bloccate ma hanno inquinamento pari solo a 2 mg/Km mentre le euro 1 a benzina, non interessate dal provvedimento regionale, hanno inquinamento pari a 114 mg/Km (ossia il 5600 % in più, cinquemilaseicento percento in più). Se passiamo alle euro 2 a benzina, che teoricamente dovrebbero inquinare meno delle euro 1 si ha un inquinamento addirittura  pari a 158 mg/Km, che rispetto all’auto euro 0 benzina è equivalente al 7800 % in più.

Per il PM10: 55 le automobili Euro 0  a benzina, mentre 85 le Euro 2 diesel e 66 le Euro 3  diesel. Peccato che 66 equivalga al  20% in più di 55, e l’85 delle euro 2 diesel equivalga 54% in più di 55.

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