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Targhe alterne, ricorso al giudice di pace

C’è chi l’ha già promesso e chi, invece, si dichiara pronto a ricorrere alle vie legali dopo l’impellente rientrata in vigore delle targhe alterne in città. L’effetto-annuncio di Palazzo delle Aquile, secondo cui lunedì prossimo si tornerà alla circolazione regolata fino a febbraio, ha creato allarme generale tra consumatori e commercianti. Dopo la richiesta del presidente di Confesercenti, Giovanni Felice, di bloccare il provvedimento, ieri è toccato anche al Codacons.
«Ci rivolgeremo al Giudice di Pace per ottenere una decurtazione sulle tariffe Rc Auto, in conseguenza dei giorni di mancata circolazione forzosa che i cittadini saranno costretti a subire», ha annunciato il segretario nazionale Francesco Tanasi.
A fare eco, sull’inconsistenza dell’iniziativa per il ridimensionamento dell’inquinamento e sul rischio di blocco della parte economica della città, è stata anche la Confcommercio. «Siamo sconvolti e impreparati. Il Comune non può non accordarsi con le parti sociali, senza nemmeno dare trasparenza su chi abbia predisposto questo piano – ha fatto sapere il vice presidente Luigi Genuardi –. Chiediamo al sindaco un tavolo di concertazione e che si attribuiscano responsabilità chiare supportate da cronogrammi certi sulla base di studi tecnici».
In più, notano da Confcommercio, «non esistono infrastrutture, come i parcheggi, né il trasporto modale alternativo, per far fronte al provvedimento. Soltanto adesso l’Amat, che possiede circa 300 autobus, sta predisponendo delle misure che andranno a regime nel primo semestre 2009».
E mentre «ancora aspettiamo il rimborso delle somme non dovute per le Ztl», Confcommercio cita dati dell’Ispra chiedendo «perché non si adottino misure contro le altre cause inquinanti, visto che il traffico locale produce solo un quinto dell’inquinamento atmosferico in città?»

 

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