Site icon Codacons Lombardia

TAXI: IL TRIBUNALE PENALE CONDANNA I TASSISTI DISONESTI









Mentre la Procura di Roma, a seguito dell’esposto del Codacons, ha aperto un fascicolo per turbativa di pubblico servizio in relazione alle agitazioni dei tassisti dei giorni scorsi, l’associazione rende oggi nota una sentenza con la quale la IV sez. del Tribunale penale di Roma condanna un tassista per tentata truffa ai sensi degli artt. 56 e 640 c.p.

Questi i fatti:


Nel 2002 un servizio di Striscia la Notizia evidenziava come alcuni tassisti a Roma ?spellassero? i clienti stranieri, particolarmente i giapponesi, approfittando delle difficoltà di linguaggio e della poca dimestichezza degli stessi circa la nuova moneta unica (euro), attraverso resti sbagliati e repentini cambi di banconote rese al cliente di turno.

Scrive il Giudice Paola Cappelli nella sentenza:



?Dalla sequenza delle immagini della ripresa televisiva, sufficientemente chiare e precise, nonostante si trattasse di riprese effettuate da operatore non professionista e con telecamera nascosta all’interno degli occhiali, risulta chiaramente che il D. (cognome del tassista, n.d.r.) dopo avere ricevuto dal cliente-operatore una banconota da 50,00 euro, con mossa repentina e fulminea, provvide a sostituirla con una banconota da 10,00 euro, esibendola al cliente e chiedendo reiteratamente la somma di 40,00 euro, corrispondente al prezzo della corsa effettuata. A fronte delle affermazioni del cliente, che in lingua italiana ribadì ripetutamente di avere dato 50,00 euro, il D. mostrò la banconota asserendo che invece si trattava di una banconota da 10,00 euro?.

?Nel caso in specie, l’attività simulatrice volta a far apparire una realtà diversa da quella effettiva, approfittando della apparente ingenuità del passeggero straniero e della limitata dimestichezza circa l’utilizzo e il valore della moneta in valuta italiana, e posta in essere con azione fulminea e abile finalizzata alla sostituzione della banconota data in pagamento dal passeggero, costituiscono, ad avviso di questo Giudice, manovre truffaldine ed astute volte a trarre in inganno l’altra parte e nel concreto finalizzate a procurarsi un compenso maggiore rispetto a quello dovuto?.



Il Tribunale ha quindi condannato il tassista M. D. a due mesi di reclusione e 100,00 euro di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali. Non solo. La sentenza è innovativa anche su un altro fronte.
Il Giudice, infatti, ha accolto la costituzione di parte civile del Codacons, e ha ordinato al tassista di risarcire l’associazione con una somma pari a 5.000 euro, affermando che ?la condotta criminosa ascritta all’imputato, per le modalità operative con le quali è stata posta in essere ? da parte di un tassista nell’ambito di un servizio pubblico non di linea? abbia costituito ipotesi di distorsione del mercato, a motivo di violazione delle regole di correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi, a protezione dei diritti degli utenti e dei consumatori?.


Exit mobile version