Nuova batosta per i consumatori italiani. Dall’1 luglio aumenta il canone bimestrale Telecom che passa da 23,26 euro (27,91 euro Iva inclusa) a 24,28 euro (29.14 euro considerando l’Iva), +4,4%.
Un operazione ben congegnata, quella di Telecom che, per fare le cose in grande, annuncia in contemporanea la diminuzione delle tariffe che dovrebbe portare ad un risparmio sulle telefonate, per le famiglie italiane, pari a 50/55 milioni di euro. Tuttavia molti italiani, pur avendo scelto di effettuare le telefonate con altri gestori, sono costretti a pagare il canone Telecom, da luglio addirittura più elevato. E cosa ha fatto Telecom Italia per evitare una migrazione di massa verso altre compagnie? Ha utilizzato un abile espediente: ha abbassato, con l’appoggio dell’Autorità per le comunicazioni, le tariffe telefoniche, approfittando del fatto che gli altri gestori sono nell’impossibilità di effettuare manovre simili, ed ha alzato il prezzo del canone, che comunque deve essere pagato da tutti. Così facendo la Telecom ha un doppio vantaggio: se da un lato acquista maggiori clienti grazie allo specchietto per le allodole-diminuzioni delle tariffe, dall’altra compensa questo ?regalo? alle famiglie aumentando il canone e raggiungendo, ovunque si trovi, anche chi non utilizza Telecom per telefonare e quindi non può godere delle tariffe ribassate.
Tale strategia messa a punto da Telecom Italia trova il più totale dissenso da parte di ADUSBEF e CODACONS. Così facendo, sostengono le due associazioni, si vuole bloccare la liberalizzazione del mercato telefonico per non far perdere a Telecom la sua posizione dominante. E a fare le spese di tale situazione sono i consumatori che, non potendo contare sui vantaggi della concorrenza, sono costretti a subire passivamente le imposizioni arbitrarie di Telecom. Per questi motivi ADUSBEF e CODACONS impugneranno al Tar l’aumento del canone di luglio. Già per il precedente aumento, quello di febbraio, il CODACONS aveva presentato ricorso, e nei prossimi giorni il Tar sarà chiamato a decidere sull’aumento di febbraio.