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Tim e Vodafone, sanzioni per complessivi 660 mila per pratica commerciale scorretta

Avviato un monitoraggio sui prezzi dei libri scolastici L`Antitrust ha sanzionato Tim e Vodafone per pratica commerciale scorretta, comminando ai due gestori altrettante multe per un totale di 660 mila euro. In particolare, secondo il bollettino settimanale dell`Agcm, Telecom Italia dovrà sborsare 300 mila euro e Vodafone Omnitel 360 mila. Nel mirino del garante per la concorrenza sono finiti “Tim Flat Day“ e “Vodafone Internet Key“. La condotta di Telecom Italia, afferma l`authority presieduta da Antonio Catricalà, è censurabile sia perché l`applicazione automatica della tariffa non consente al consumatore “una scelta consapevole e informata“ sia per la formulazione eccessivamente sintetica dell`sms informativo. Quanto a Vodafone, il garante ha rilevato una “pratica commerciale scorretta“ relativa allo spot tv per pubblicizzare “le condizioni promozionali del dispositivo per la connessione a internet denominato Internet Key“. Per l`Antitrust il messaggio poteva essere idoneo a indurre in errore il consumatore medio perché, si legge nel provvedimento, “a fronte dell`enfasi posta sul carattere gratuito della fornitura di un mero accessorio per la navigazione in Internet attraverso modalità wireless“ lo spot non evidenziava “adeguatamente che l`effettiva natura dell`offerta risiede nella sottoscrizione di un abbonamento per la navigazione in Internet per una durata prolungata nel tempo, soggetto a determinati limiti e costi per la sua fruizione oltre che nell`ipotesi di recesso anticipato“. L`Antitrust segue inoltre la decisione di Tim e Vodafone di cambiare le tariffe più economiche per circa dieci milioni di clienti, per intervenire laddove emergesse il sospetto di intesa fra i due gestori. La vicenda è finita anche sul tavolo dell`autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che deve valutare “la trasparenza dei messaggi con cui gli operatori hanno comunicato il cambio di tariffa“ e anche se verrà garantita la portabilità a costo zero per il cliente che vuole cambiare operatore. Libri scolastici. L`Antitrust avvia un monitoraggio sui costi dei libri scolastici per verificare gli effetti dell`istruttoria conclusasi lo scorso aprile con l`impegno da parte degli editori ad abbassare i prezzi e ampliare l`offerta. Da martedì prossimo le unità speciali della Guardia di finanza eseguiranno una serie di verifiche a campione presso le librerie di otto città capoluogo di provincia. L`obiettivo delle ispezioni, spiega l`Antitrust, “anche in vista delle relazioni di ottemperanza che gli editori dovranno presentare entro dicembre 2008, è verificare se nel mercato dell`editoria scolastica si stiano verificando gli attesi cambiamenti positivi per le famiglie, in termini di riduzione dei costi e di ampliamento dell`offerta“. La maggior parte degli editori si è infatti impegnata “a sfruttare strumenti informatici per operare una trasposizione su supporto digitale di parte dei contenuti prima diffusi solamente su carta, in modo da poter ottenere un contenimento della foliazione dei testi stampati e una conseguente riduzione dei costi di produzione: buona parte dei risparmi così ottenuti si sarebbe dovuto tradurre, in base agli impegni, in un contenimento dei prezzi di copertina a beneficio dei consumatori“. Soddisfatto il ministro dell`istruzione Mariastella Gelmini, che giudica il monitoraggio “un`importante iniziativa a favore delle famiglie italiane“. “Contro gli aumenti“, ha aggiunto il ministro, “stiamo cercando di attivare meccanismi di controllo della spesa delle famiglie, ma c`è ancora molto da fare“. Il monitoraggio sui libri scolastici è stato accolto positivamente anche dal Codacons. L`associazione dei consumatori ha fatto sapere che bisogna estendere questo controllo anche al corredo scolastico: “Dagli zainetti ai quaderni, dai diari agli astucci“. Mutui. Il Codacons critica il contenuto delle lettere che le banche stanno predisponendo in questi giorni per i propri clienti sulla rinegoziazione del mutuo prima casa e chiede l`intervento dell`Antitrust: secondo l`associazione, le comunicazioni devono indicare tutte le alternative possibili, comprese quelle previste dal decreto Bersani, e non solo le misure previste dalla convenzione firmata tra il ministero dell`economia e l`Abi che consente di rinegoziare i mutui a tasso variabile accesi prima del 2007, ricalcolando le rate sulla base dei tassi del 2006. “Riteniamo che il contenuto informativo di queste lettere“, commenta il Codacons, “non sia di reale utilità per i cittadini, ai quali viene omessa la possibilità di potere anche usufruire delle disposizioni del decreto Bersani relative al contratto di mutuo. Per questa ragione“, prosegue l`associazione, “diffidiamo le banche dall`invio delle comunicazioni che non offrano agli utenti il ventaglio delle possibili alternative. è stato già richiesto l`intervento dell`Antitrust“, conclude il Codacons, “affinché intervenga imponendo agli istituti di credito maggiore trasparenza, tutelando i mutuatari e dando loro la possibilità di utilizzare i benefici e i vantaggi del decreto Bersani“.

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