Toccano record che non si vedevano da cinque anni i prezzi alla produzione industriale nel mese di giugno, raggiungendo, secondo i dati diffusi ieri dall`Istat, un +8,2% rispetto allo scorso anno e rincarando dello 0,8% sul mese scorso. A spingere al rialzo i prezzi ancora il caro-energia e il cocktail petrolio-alimentari: rispetto a giugno 2007 il prezzo dell`energia infatti è cresciuto del 23,8% mentre su base annua i prodotti petroliferi hanno fatto registrare un +31,4% e quelli alimentari un +10,4%. Ma anche sul fronte dell`inflazione non sembrano esserci segnali incoraggianti: dopo il picco toccato a giugno, +3,8% i massimi da luglio 1996, gli analisti prevedono per questo mese un ulteriore accelerazione che potrebbe portare l`inflazione al 4% circa, con un incremento mensile intorno allo 0,5%. A pesare i rincari sulle bollette di luce e gas annunciati dall`Authority, diretta conseguenza della corsa dei combustibili. Potrebbero invece riallinearsi con la variazione congiunturale storica gli incrementi del comparto alimentare, su cui vanno gradualmente esaurendosi i rincari delle materie prime. Che l`impennata dei prezzi alla produzione industriale possa riflettersi sui prezzi al consumo, e quindi sulle tasche degli italiani con un ulteriore aumento dell`inflazione, è un timore che gli analisti tendono ad allontanare: i riflessi, anche a causa della debole fase di crescita, dovrebbero infatti essere scarsi o farsi sentire per lo più sù settori non legati agli alimentari, come i casalinghi o l`utensileria. E anzi, è la previsione, passata l`estate l`inflazione dovrebbe tendenzialmente diminuire, sempre che il petrolio non torni di nuovo a salire. Di tutt`altro avviso le associazioni dei consumatori che invece, proprio alla luce dei prezzi alla produzione industriale, non intravedono “margini per un significativo rientro dell`inflazione nei prossimi mesi, e anzi non escludono “effetti di trascinamento sui prezzi al consumo“. Si preoccupa di rasserenare il clima il Governo che con il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola assicura che “Il costo della vita non galoppa“, e che l`aumento è “in media con l`Unione europea“. Contro l`emergenza energetica all`Esecutivo le associazioni chiedono non solo di ridurre le accise e di congelare gli aumenti tariffari, ma soprattutto di mettere in atto “una strategia nuova e scelte chiare“. L`inflazione rischia di salire anche a settembre. A lanciare l`allarme, dopo i dati resi noti ieri dall`Istat sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali, è il Codacons. “Al netto della componente energetica l`inflazione sarebbe stata quasi la metà (4,2 invece di 8,2) spiega l`associazione dei consumatori Mentre prima la speranza era che a settembre l`inflazione su base annua potesse calare, dato che i primi rialzi di pane e pasta si registrarono proprio nel settembre 2007, ora questa eventualità rischia di svanire del tutto. Se a giugno si registrano ancora rialzi così significativi dei prezzi alla produzione, il rischio è che l`inflazione finale galoppi ancora nei mesi autunnali, mandando definitivamente sul lastrico le famiglie italiane“. “Il Codacons si legge infine nella nota aveva chiesto fin dall`aprile scorso al prossimo Governo (il Governo Berlusconi non era ancora insediato) di intervenire in modo deciso sull`inflazione, riducendo le accise sui carburanti e congelando per il 2008 tutti gli aumenti tariffari a cominciare da quelli decisi nelle settimane scorse dall`Autorità per l`energia elettrica ed il gas. Appello, purtroppo, rimasto tuttora inascoltato. Se si fosse fatto, oggi non avremmo questi dati così gravi e preoccupanti“.