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Tra lacrime, silenzi e rabbia

Un vortice di sentimenti,
quello che ha investito la maxiaula
del Tribunale di Torino,
nella quale ieri si è svolta la prima
udienza sull`affaire Thssen
rupp. Avevano delle magliette
bianche, con impresse le
foto dei sette operai deceduti
nell`incendio del 6 dicembre
scorso. Così vestiti, muti e con
gli occhi lucidi, si sono presentati
i familiari delle vittime. L`udienza
è stata avvolta da un silenzio
carico di risentimento e il
up ianfrotta, dopo avere
ascoltato le richieste di costituzione
di parte civile, ha aggiornato
la causa al luglio. A ritmi
record si è arrivati davanti al
giudice. Il procuratore Raffaele
uariniello ha commentato
«Abbiamo chiuso le indagini
velocemente, dopo soli sette
mesi. Però l’obiettivo del processo
è un altro accertare se ci
sono responsabilità. E il patteggiamento
penso non sia nelle
cose. Mentre va bene ogni rito,
l`importante è arrivare al più
presto alla sentenza». Costituiti
parte civile, Regione Piemonte,
Provincia e Comune di Torino,
nonch 7 lavoratori o ex lavoratori
della sede torinese della
Thssen, i sette operai che cercarono
di prestare i soccorsi ai
compagni lamentano danni da
stress post-traumatico, due cognati
di Rosario Rodinò che non
hanno ricevuto il risarcimento,
i sindacati Fim, Fiom e Uilm,
l’Inail in base al nuovo testo
unico sulla sicurezza sul lavoro
ed il Codacons. Resta ancora incerto
Antonio Boccuzzi, l`unico
superstite e ora parlamentare
Pd. Non c`era ieri in aula e ha
fatto sapere che deciderà in settimana
se costituirsi. «In questi
giorni mi è sembrato di tornare
indietro di sette mesi – ha detto
Boccuzzi – anche se dentro di me
è ancora tutto così vivo». Come
cocente è il dolore provato dai
familiari più stretti. Non sono
riusciti a trattenere la rabbia nei
confronti degli avvocati dei dirigenti
Thssen e all`uscita dalla
maxiaula è riecheggiato un solo
urlo «Vergogna, difendere degli
assassini». li accusati sono
stati l`ad, arald Espenhahn e
consiglieri. Per la prima volta, si
parla di class action, visto lo
schieramento dei sindacati, in
rappresentanza dei morti sul lavoro.
Procedimento che segna
una serie di novità anche dal
punto di vista giuridico per la
prima volta nei casi di infortuni
sul lavoro, l`accusa mossa all`ad
è omicidio con dolo eventuale.

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