Si è consumata ieri una tragedia a Trezzano sul Naviglio. Un incendio scoppiato in un ristorante ha provocato la morte di un bambino di 5 anni che si trovava nella mansarda ricavata nel sottotetto dello stabile, priva di finestre e senza vie di fuga.
Una tragedia che la dice lunga sulla sicurezza delle case italiane.
Infatti in molte abitazioni i sottotetti sono stati adibiti a locali abitabili, spesso in mancanza dei requisiti di legge e nella maggior parte dei casi abusivamente. Questi sottotetti, in casi di emergenza come quello di Trezzano, diventano delle vere e proprie trappole senza via di uscita.
Un vizio, quello dei sottotetti trappola abusivi, tutto italiano, così come quello delle ristrutturazioni selvagge, incentivato da una serie di leggi sulla sanatoria edilizia e da incoscienti sentenze dei giudici.
Nel nostro paese, sostiene il CODACONS, non sono stati fatti passi avanti nel campo dell’edilizia e della sicurezza delle case, e a dimostrarlo sono proprio eventi terribili di questo tipo. Milioni di trappole invadono le nostre case, e non solo nei piccoli paesi. Anche nelle grandi città, infatti, si costruisce abusivamente e senza i requisiti previsti dalle leggi vigenti, tutto ciò ovviamente a scopo speculativo.
Il CODACONS presenta un esposto al pm della Procura della Repubblica di Milano Fabio De Pasquale, che ha aperto un’inchiesta sulla sciagura di Trezzano. Al magistrato il CODACONS chiede di accertare l’abitabilità del sottotetto che ha visto la morte del bambino e, qualora l’abitabilità sia stata concessa, la presenza nello stabile dei presupposti di legge per l’autorizzazione, nonché il rispetto delle norme sulla sicurezza nelle abitazioni.
Intanto l’associazione annuncia una campagna a 360° per i controlli sulla sicurezza delle case, che troppo spesso diventando teatro di eventi tragici.