E’ di questi giorni la notizia che il Ministero della Sanità è stato condannato a risarcire i cittadini che hanno contratto malattie attraverso la trasfusione di sangue infetto. Non è stato però ancora stabilito l’ammontare di tale risarcimento. Il CODACONS, rappresentato dal vicepresidente nazionale, Avv. Giuseppe Ursini, ha vinto un anno fa una causa contro il Ministero della Sanità e la ASL (allora Usl), per trasfusioni di sangue infetto. Un cittadino, infatti, in seguito ad un’operazione chirurgica che aveva richiesto una trasfusione di sangue, ha contratto l’epatite C. Si è subito rivolto all’associazione dei consumatori, che ha deciso di portare avanti questa ?crociata? contro le istituzioni sanitarie. Vincendola. Il Tribunale di Napoli ha infatti così disposto:? La responsabilità dell’accaduto è da imputare alle amministrazioni convenute che non hanno provato di avere provveduto ad adottare le misure necessarie per evitare il verificarsi dell’incidente. Il Ministero della Sanità e la USL n. 41 vanno quindi condannati al risarcimento danni per violazione dell’art. 2043 c.c.. Si ritiene di quantificare il danno in un importo pari a £ 141.447.000, su cui devono essere corrisposti, per il mancato tempestivo utilizzo del denaro, gli interessi legali?e deve darsi luogo alla rivalutazione monetaria secondo gli indici ISTAT?.