Ormai abbiamo perso il conto del numero di riunioni che hanno avuto al centro il contestatissimo nuovo orario invernale di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 dicembre. Fatto sta che Regione e Ferrovie stanno ancora cercando un accordo, dopo il «no» al piano opposto dall’assessore ai Trasporti Raffaele Cattaneo, dai comitati dei pendolari, dalle associazioni e dai sindacati. E il Codacons lariano non nasconde il suo apprezzamento per la posizione di fermezza tenuta finora dal Pirellone: «Questa volta la Regione si sta muovendo bene – sostiene il numero uno dell’associazione, Mauro Antonelli – Non è possibile, infatti, accettare un orario che penalizza i pendolari e favorisce solo le tratte a lunga percorrenza e l’Alta velocità». Antonelli teme, al contempo, che la pausa di riflessione di dieci giorni possa preludere a una sorta di resa da parte dell’assessorato regionale: «Il rischio è che si arrivi al solito compromesso al ribasso – dice – A questo punto, invece, la Regione deve andare fino in fondo. Sono in gioco gli interessi di 350mila viaggiatori lombardi, che meritano un servizio migliore». Stando alle bozze presentate in queste settimane al tavolo delle trattative, i pendolari comaschi rischiano di dover fare i conti con il ?taglio? di sette treni della società Cisalpino e con il dirottamento di molti convogli (da e per Como) dalla stazione di Milano Centrale a quella di Porta Garibaldi: «Si agevola il 10% dei cittadini, cioè coloro che si serviranno dell’Alta velocità, a scapito dell’altro 90% – denuncia in una nota Federconsumatori -, che viaggerà sempre peggio». Per i comaschi, oltre alla cancellazione di alcune corse, c’è il problema dell’abbonamento: i pendolari chiedono di poter utilizzare i ?Cisalpini? senza dover pagare un supplemento, ma per ora non hanno ottenuto risposte. «I cittadini – denuncia il Pd lariano – trascorreranno in treno 23 ore in più al mese».