Un’inchiesta di Libero pubblicata oggi rivela che in Italia il numero di telefonini di Stato ? quelli cioè le cui bollette sono a carico della collettività, e non di chi effettua le telefonate ? è pari a circa 300.000 unità. Un numero impressionante.
I privilegiati del cellulare sarebbero Ministri, Sottosegretari, Parlamentari, e dirigenti di Palazzo Madama e Montecitorio (per quest’ultimo caso circa 200 linee). La pubblica amministrazione locale farebbe contare circa 90.000 cellulari gratuiti; tra questi gli ufficiali di carriera e i dirigenti di Asl e ospedali. Nell’azienda RAI su un organico di 11.000 persone, ben 3.000 linee, stando ai dati di Libero, sarebbero a carico dell’azienda. Anche la magistratura si tratterebbe bene con una dotazione di 10.000 linee, così come l’Avvocatura dello Stato.
Poi ci sono Comuni e Province: il totale dei telefonini a carico degli enti locali supererebbe quota 130.000. Si passa poi agli altri organi dello Stato (Presidenza della Repubblica e altre Corti), ai comandanti dei Vigili Urbani, ai diplomatici, ai rettori e dirigenti delle università, ecc.
Le chiamate effettuate da questi telefonini sono dunque a carico dello Stato e, alla fine, gravano sulle tasche del contribuente, che di fatto finanzia le conversazioni telefoniche altrui. Una situazione insostenibile, commenta l’Intesa dei consumatori. 300.000 telefonini di Stato sono obiettivamente troppi e il loro numero non sembra trovare giustificazione nella realtà
Per questo l’Intesa dei consumatori presenta un esposto alla Procura della Corte dei Conti, alla quale chiede di avviare un’inchiesta per conoscere il numero esatto dei cellulari di Stato, in quale misura questi gravino sulle tasche dei cittadini, ma soprattutto ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono alla Corte dei Conti di accertare quali siano i casi in cui risulti effettivamente necessario concedere il telefonino di Stato, e disporre il ritiro immediato a tutti quei soggetti che non rientrano in tali casi.