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“Troppi incrementi a forza di blitz Ora basta: intervenga la Regione“

Il greggio che vola verso il record storico dei 200 dollari al barile, il gasolio a quasi un euro e 60 al litro e il pieno che oscilla sugli 80 euro. Che sia colpa della speculazione o della scarsità di materie prime, “degli arabi“, per dirla con Silvio Berlusconi, o della fame di energia dei giganti emergenti come Cina e India, a chi si mette in viaggio poco importa: sta di fatto che spostarsi in auto è ormai un lusso. Non resta, quindi che appigliarsi al trasporto pubblico. E qui, le associazioni dei consumatori a Genova sono sul piede di guerra. Se infatti temono nuovi aumenti delle tariffe di Amt e denunciano un prezzo già alto del biglietto (1.20 euro per 90 minuti di viaggio), il rincaro di un euro e 60 della corsa in taxi proprio non va giù. “Siamo in agitazione, pronti a far sentire la nostra voce – avverte Furio Truzzi, presidente di Assoutenti Liguria – su questo fronte caldo ci mobiliteremo“. “Abbiamo chiesto al governo e agli enti locali un intervento sulle accise che non possono correre a ruota libera – spiega Truzzi – Se no, si decida almeno di utilizzare questo extragettito incamerato dallo Stato con l`aumento del prezzo del petrolio per bloccare le tariffe dei trasporti pubblici, su ferro e su gomma“. Sul costo dei taxi, in particolare, per Assoutenti Liguria vale la pena di riflettere: “O si decide che si tratta di un servizio privato, soggetto al libero mercato, o se invece si parla di concessione pubblica, allora ci vuole un confronto con le associazioni dei consumatori“. Ieri mattina, il Movimento Difesa del cittadino di Genova ha inviato una e-mail all`assessore regionale alle Risorse umane e finanziarie Giovanni Battista Pittaluga, chiedendo un incontro urgente: “Denunciamo un problema di metodo – spiega il presidente dell`associazione Gianni Candelli – sull`aumento delle tariffe dei taxi non siamo stati interpellati. Come cittadino, credo che rincaro potrebbe avere un effetto negativo sulla clientela“. “La colpa è dell`incremento del prezzo del greggio – dice Diana Barrui, presidente di Codacons Liguria – che provoca una reazione a catena incontrollata. Ma più che il problema del costo dei taxi, frutto di un malessere collettivo che si riversa su tutti i settori – continua la Barrui – denunciamo una mancanza di controllo del rispetto delle tariffe: lo stesso tragitto su diversi taxi spesso ha prezzi diversi“. Quanto a Trenitalia regionale, “le tariffe sono competenze della Regione – spiegano – I nostri costi, comunque, continuano ad aumentare: a causa del caro gasolio per muovere i treni spenderemo quest`anno 20 milioni di euro in più, solo per le reti regionali“. “Se ci sarà un aumento – commenta Diana Barrui di Codacons – dovrà essere giustificato dal miglioramento del servizio. Altrimenti daremo battaglia“.

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