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“Troppo caldo nel metrò, ora la class action“

Più che una stazione, è una sorta di meridiano zero. Uno spartiacque che divide il microcosmo dei trasporti pubblici in due emisferi segnati da differenti temperature: polari da una parte, tropicali dall`altra. Con conseguenti malanni, raffreddori, sintomi influenzali e improvvisi cali di pressione per i passeggeri costretti a sopportare le fastidiose escursioni climatiche. Il meridiano zero della mobilità capitolina è la stazione Termini, nei cui sotterranei si incrociano le due linee della metropolitana cittadina, la rimodernata linea A e la più obsoleta linea B. A denunciare i disagi è il Codacons, che nelle ultime settimane ha ricevuto da decine di romani e turisti numerose proteste in merito alla differente temperatura dei vagoni dei treni delle due linee metropolitane della Città Eterna. “Si tratta di uno sbalzo termico estremamente marcato – fa sapere il presidente del Codacons Carlo Rienzi – una differenza di temperatura provocata dal fatto che sui vagoni della linea A i condizionatori funzionano a pieno regime, mentre sui vagoni della metro B gli utenti sono costretti a sopportare un microclima simile a quello che si respira in una sauna“. Ecco allora che i tanti pendolari che, dopo aver affrontato il tragitto negli infuocati vagoni della linea B devono, per raggiungere il luogo di lavoro o la propria abitazione, salire sui vagoni della linea A, sono soggetti a raffreddori, dolori articolari, colpi della strega e malanni di ogni tipo provocati dal repentino e insostenibile sbalzo di temperatura. Una situazione di disagio che il Codacons intende arginare e risolvere con una class action nei confronti della società che gestisce le due linee della metropolitana capitolina. “Invitiamo tutti gli utenti che in questo inizio d`estate hanno subito disagi a rivolgersi alla nostra associazione e a inviarci la propria testimonianza – precisa il presidente del Codacons Carlo Rienzi – inoltre, invitiamo i romani e i turisti che sono stati vittime di questi disagi ad aderire alla class action che stiamo studiando contro la società Met.Ro e nel frattempo chiediamo alla stessa società di predisporre una temperatura omogenea su entrambe le linee della metropolitana, dotando i treni della linea B di condizionatori e regolando quelli presenti sulla linea A in modo di consentire un giusto refrigerio ai passeggeri“. Chi dunque potrà dimostrare di essere un abituale frequentatore delle due linee della metropolitana capitolina e, proprio per questo motivo, di essersi ammalato per le carenze strutturali dei vagoni della metro e per la differenza climatica tra le linee A e B, potrà rivolgersi al Codacons e aderire alla class action che l`associazione dei consumatori intenterà contro la società Met.Ro. “Ovviamente – sottolinea in una nota il Codacons – gli utenti dovranno fornire certificati medici e quanto possa documentare la correlazione tra lo stato di malessere fisico e lo sbalzo climatico tra i vagoni della linea A e quelli della linea B“.

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