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Truffa da un milione di euro, 5 arresti


Nella lotta contro il “phishing“ – la truffa online consistente nel presentare ad un cliente una falsa richiesta bancaria dei dati per svuotare il conto corrente – un importante risultato investigativo è arrivato ieri dalla polizia postale. Solo tre giorni fa il Codacons di Modena, tramite il suo presidente Fabio Galli, aveva lanciato un allarme a tutti gli utenti di internet per contrastare l`invasione di e-mail di “phising“ che riguardavano BancoPostaonline e di cui erano rimasti vittime anche molti modenesi. Ieri la polizia postale di Bologna ha presentato i risultati di una sua prima operazione che ha portato a sgominare una banda di criminali informatici che aveva rubato denaro a centinaia di correntisiti di BancoPosta. Una lista di raggirati che riguarda in prevalenza Bologna ma che, seguendo gli accertamenti, potrebbe portare anche ai modenssi che finora hanno denunciato prelievi non autorizzati dai propri conti. Cinque gli arresti compiuti dagli agenti della polizia postale, compreso il capo dell`organizzazione, un pregiudicato per reati gravi, tra i quali un omicidio, catturato in Romania con l`ausilio dell`Interpol. Altri arresti sono stati effettuati nel Veronese e a Livorno. Nove gli indagati. Le indagini della polizia postale, protratte per oltre un anno, avevano preso avvio dalle denunce di circa un centinaio di emiliani, per la maggior parte giovani studenti o anziani, cui erano state rubate somme di denaro da conti correnti postali on-line o da carte di credito del tipo Postepay. Le frodi, che hanno raggiunto un giro d`affari pari ad oltre un milione di euro, erano partite con l`invio di milioni di e-mail trappola spedite “a pioggia“ ad utenti di internet. I messaggi fraudolenti rinviavano a falsi siti delle Poste creati per carpire i riservati codici di accesso ai conti e alle carte di credito. L`organizzazione aveva la disponibilità di migliaia di codici riservati di conti e carte, rivenduti poi ad altre bande. Queste dirottavano gli ingenti profitti del “phishing“ su carte Postepay gestite dall`organizzazione e appositamente intestate a prestanome compiacenti o addirittura a persone decedute.

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