Una estate, quella appena trascorsa, che per il turismo italiano "è andata male", perdendo fatturato, presenze e quote di mercato. Ed ora è tempo di ripartire "con idee e programmi nuovi o si rischia di avere il destino segnato". È il massimo responsabile politico del turismo, il sottosegretario Michela Vittoria Brambilla, a fornire un giudizio così netto sull’andamento della stagione turistica, e lo ha potuto fare sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio nazionale del turismo, in collaborazione con Banca d’Italia, Unioncamere e Istat. Rispetto al 2007, il 12,2% in più degli italiani è rimasto a casa. Ma a preoccupare sono le cifre che mostrano il calo generale di arrivi. A luglio e a agosto sono stati il 6,1% in meno, rispetto al 2007, gli italiani che sono partiti verso una località italiana per trascorrere le vacanze; meno 5,7% i pernottamenti di clienti stranieri. E gli italiani che sono partiti hanno accorciato le loro vacanze in media di due giorni e mezzo. Le strutture alberghiere hanno registrato un calo del tasso di occupazione delle camere del 4,5%, mentre è cresciuto il tasso di occupazione del comparto extra-alberghiero. Le strutture ricettive che hanno subito le maggiori perdite sono quelle situate in montagna (-7,9%) e nelle città d’arte (-1,3%). Il mare si è difeso meglio, perdendo solo lo 0,1%. In controtendenza invece i dati relativi alle terme, ai laghi e alla campagna. Nel mese di giugno si è verificato un crollo dei tassi di occupazione (dal 61,3% del 2007 al 51% del 2008), in particolare per le destinazioni di montagna, lacustri e di campagna. Gli stranieri in Italia, tra giugno e luglio, sono diminuiti del 5,7% rispetto agli stessi mesi del 2007 e anche la loro spesa è scesa del 2,7%. La stagione è andata particolarmente male al Sud e nelle Isole: con un calo del 18,4% per quanto riguarda i pernottamenti e del 16,5% sul fronte degli arrivi. Per il sottosegretario Brambilla questo calo era "prevedibile" per lo scandalo dei rifiuti di Napoli; "prevedibile" anche la perdita dei turisti americani (-25,3%), per il basso valore del dollaro rispetto all’euro e per la crisi economica e finanziaria degli Usa. Da "non prendere sotto gamba", secondo Brambilla, il calo dei turisti tedeschi, austriaci e svizzeri e di quelli provenienti dal sud est asiatico. Per migliorare la condizione del turismo in Italia, secondo il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, bisogna puntare di più sul coordinamento tra enti, per una politica unitaria. Più netto il giudizio del Codacons: "Gli italiani hanno semplicemente finito i soldi".