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TURISMO: OLTRE 5 MILIONI GLI ITALIANI CHE RINUNCIANO ALLA VACANZA

Una famiglia monoreddito deve ipotecare almeno tre mesi di stipendio per andare 15 giorni in vacanza : tra caro ombrellone,caro autostrada,caro benzina,caro albergo,caro pizzeria,o carissimo affitto, bisogna mettere in conto almeno 3.000-3.300 euro ! Per questo almeno 5 milioni di italiani (1,7 milioni di famiglie),secondo le stime di Adoc,Adusbef,Codacons,Federconsumatori,hanno rinunciato quest’anno ad una estate al mare (o in montagna).


Ecco le voi di costo per una famiglia di 4 persone:


1) 200 euro tra spese di benzina ed autostrada (percorrenza 600 chilometri);


2) 1.800-2.000 euro l’affitto medio di un monolocale (4 letti a castello) per 2 settimane (spesso in nero),nelle località di mare (non parliamo degli appartamenti con 3 stanze !);


3) 300-400 euro i costi della spiaggia per 13 giorni (media 25 euro al giorno);


4) 520-650 euro le spese per l’alimentazione e le bevande per 13 giorni (spesa al supermercato,40 euro al giorno);


5) 120- 200 euro un pranzo al ristorante (40 euro pro-capite);


6) 80 euro per due cene in pizzeria (10 euro pro capite);


7) 48 euro per 16 coni gelato e/o coppette o granite


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3.068 euro (minimo) 3.450 euro (max) il TOTALE di 15 giorni di vacanza.


Non va meglio per chi sceglie di andare a pensione in un albergo (minimo 3 stelle) per 14 giorni alla nostra famiglia da 4 persone: costa infatti da 3.100 euro a 4.500 euro (occorre aggiungere poi le spese di viaggio,le bevande,i servizi di spiaggia e qualche pizza e/o cono gelato).

Proprio per questo almeno 1,7 milioni di famiglie (circa 5 milioni di italiani) hanno rinunciato quest’anno ad una vera e propria vacanza, preferendo qualche fine settimana allungato al lunedì o posticipato al venerdi,non essendo consigliabile il ricorso all’indebitamento,in attesa delle spese incombenti alla ripresa di settembre (libri per i figli,bollette,ratei dei mti,rc auto ed altri costi).

Poiché il flop annunciato e pronosticato dalle associazioni dei consumatori sui saldi (un calo delle vendite di almeno il 20 per cento rispetto all’anno precedente),per i costi proibitivi e per qualche sana diffidenza rispetto ad antichi ?vizietti? di contrabbandare il prezzo pieno per il prezzo saldato, è oramai pacifico e ?scontato?,AdocAdusbe,Codacons,Federconsumatori,tornano a chiedere l’unco serio provvedimento per rilanciare i consumi: un calo drastico di almeno il 50 per cento degli elevatissimi costi dei beni di largo consumo (alimentari compresi).


E piuttosto che lamentarsi per il calo drastico delle presenze e le routinarie richieste di ?aiutini? statali ,l’industria turistica cominci a lanciare i ?saldi veri? per chi non si è potuto permettere una vacanza: sconti dal 50 al 60 per cento sui pacchetti turistici,gli alberghi e le spiagge,e potranno contribuire in tal modo a salvare dalla debacle,quella che fino a pochi anni fa era la più importante industria del Paese.
Adoc-Adusbef-Codacons-Federconsumatori

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