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UFFICI GIUDIZIARI: ANCHE I GABINETTI SONO INSUFFICIENTI!






In una lettera del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Federico Bucci indirizzata al Consiglio Superiore della Magistratura emergono tutti i disservizi e le carenze degli uffici giudiziari romani. Gli avvocati, oltre a dover attendere molti (e troppi) giorni per le copie delle sentenze, spesso sono anche costretti a trattenere la pipì.
Infatti dalla lettera emerge l’insufficienza dei servizi igienici, aperti a tutto il pubblico (compresi i professionisti forensi e i loro collaboratori). Si fa presente addirittura come, nel vecchio edificio del Tribunale Civile di Roma, vi siano solo due locali adibiti a bagno, uno dei quali è spesso sporco! Altro problema è il sovraffollamento di quasi tutti gli ambienti, che comporta, tra le altre cose, gravi rischi per la sicurezza delle persone. Vi sono file dappertutto: nei corridoi, nella sala d’aspetto, nelle cancellerie, ai terminali, ecc.

Per non parlare delle difficoltà che hanno gli Avvocati a ritirare le copie delle sentenze e degli atti, che vengono rilasciati dopo molti giorni; l’attesa media ai terminali per avere informazioni sullo stato dei procedimenti è di 30 minuti. Vi sono barriere architettoniche quasi ovunque, che rendono impossibile l’accesso ai disabili, vi sono poche macchine fotocopiatrici, manca un asilo nido o un micronido per i figli del personale dell’amministrazione, gli ascensori sono insufficienti e l’orario per tutte le attività è limitato dalle 9 alle 12.

E’ ovvio che la situazione appena descritta rende molto difficoltoso il lavoro degli avvocati e, di conseguenza, a rimetterci sono poi i cittadini assistiti. Il CODACONS interviene presentando una nuova denuncia alla Procura di Roma, in cui si ipotizzano i reati di omissione d’atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. L’associazione ricorda poi che la legge fissa l’orario di apertura degli uffici pubblici alle ore 8, a differenza di quanto avviene oggi. Al riguardo il CODACONS ha presentato un ricorso al Consiglio Superiore della Magistratura, dal quale si attende risposta.

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