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Una giornata di lotta contro il carovita

Parola d’ordine: mobilitazione unitaria. Se sul fronte dei rincari non si annunciano tregue d’autunno e l’Istat conferma proprio oggi un’inflazione al 4,1%, le associazioni dei consumatori fanno fronte comune e decidono di scendere in piazza tutte insieme. Giovedì prossimo, il 18 settembre, sarà infatti la Giornata di lotta dei consumatori contro il carovita. Le associazioni del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti si riuniranno in piazza Montecitorio per "ricordare al Governo, al Parlamento e alle istituzioni regionali la priorità di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie". Come? In primo luogo con una "moratoria di prezzi e tariffe fino al 30 giugno 2009". Questa una delle principali richieste avanzate dai Consumatori, che hanno presentato l’iniziativa oggi a Roma. C’è la speculazione finanziaria e il caro-petrolio che viaggia a due velocità. Ci sono i dati odierni dell’Istat, che non preannunciano nulla di buono per l’immediato futuro. Ci sono stime che parlano di una stangata d’autunno stimata in oltre 600 euro, fra i quali 180 euro per il riscaldamento e 120 euro per gli alimentari. C’è la corsa ai rincari di latte, pane e pasta. Un litro di latte costava 1,08 euro nel 2001 e adesso costa 1,65 euro: in sette anni un aumento del 53% e rispetto all’anno scorso quando costava 1,48 euro c’è un rincaro dell’11%. Un kg di pane quest’anno viaggia sui 3,20 euro: costava 1,80 euro nel 2001 e 2,46 euro nel 2007, con un aumento rispettivamente del 78% in sette anni e del 30% in un solo anno. La pasta? Nel 2001 un kg veniva venduto a 0,86 centesimi, nel 2007 era 1,14 euro, quest’anno è già salito a 1,54 euro: aumento del 79% in sette anni, del 35% in un solo anno. E poi ci sono i costi dell’energia, del gas, della benzina. A presentare l’iniziativa gran parte delle associazioni del CNCU. "Nelle posizioni delle associazioni – ha detto Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – c’è una diversità di accenti per cui ognuna avrà iniziative specifiche ma l’iniziativa del 18 settembre è unitaria. A livello nazionale e unitario manifesteremo insieme davanti a piazza Montecitorio per chiedere azioni concrete e immediate di effettivo impatto sulle tasche delle famiglie". Un impegno rilanciato da Paolo Landi, segretario generale Adiconsum: "Non c’è bisogno di essere profeti per sapere che anche nei prossimi mesi avremo un’inflazione elevata – ha detto Landi – C’è bisogno di una moratoria sui prezzi per raffreddare l’inflazione. E di mettersi intorno a un tavolo per provvedimenti concreti che contrastino l’inflazione. C’è bisogno anche di un atteggiamento dei consumatori che sia responsabile e consapevole. Mr Prezzi – ha aggiunto – fa la denuncia ma finisce per essere disarmato. Vorremmo che avesse qualche strumento in più per combattere i fenomeni speculativi. Vogliamo portare sul tavolo del governo il problema del caro-spesa come problema prioritario per il Paese". Un tema declinato in modi diversi, che si dispiega dal caro-libri al caro-benzina, con un’inflazione reale "intorno al 7-7,5%", ha dichiarato Elio Lannutti dell’Adusbef aggiungendo altre due voci: l’aumento delle tasse locali da parte dei Comuni privi dell’Ici e la pressione fiscale prevista dal Dpef in aumento dello 0,5% nel periodo 2009-2013. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha denunciato "lo stato di sofferenza acuta dei cittadini del quale nessuno si fa carico". Per Rienzi le parole d’ordine sono "galera per i petrolieri ("Abbiamo denunciato per aggiotaggio – ha detto – i petrolieri e lo Stato") e "saldi tutto l’anno". "Le scelte devono essere indirizzate – ha detto Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – a difesa e ampliamento del potere d’acquisto del reddito fisso". E c’è da considerare che "si sta instaurando – ha aggiunto – non la doppia velocità ma la velocità unica: il prezzo va su e non scende più. E questo sia nel campo petrolifero che nell’agroalimentare".

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