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Uno stipendio medio perde 1200 euro


I calcoli li ha fatto Agostino Megale, presidente dell`Ires Cgil e segretario confederale del maggiore sindacato italiano: con questa inflazione e con una inflazione programmata dell`1,7% un lavoratore con uno stipendio medio di 25 mila euro lordi l`anno vedrà diminuire il proprio potere d`acquisto di 1,200 euro. Ma c`è chi è ancora più pessimista. Il Codacons ha calcolato che gli aumenti recenti si tradurranno in una stangata da 1.500 euro annui a famiglia. La Federconsumatori e l`Adusbef arrivano a prevedere una “botta“ da oltre 1.800 euro. Il maggior aggravio dipende dall`inserimento nel calcolo delle rate dei mutui che non sono previste (in quanto investimento) nel paniere del prezzi al consumo. I dati di giugno diffusi ieri dall`Istat indicano che la spesa per l`alimentazione in un anno è cresciuta del 6,4% e dello 0,4% solo in giugno. Come al solito dietro il dato medio si nasconde una realtà variegata. A tirare l`inflazione sono soprattutto gli spaghetti: rispetto al giugno 2007 il prezzo della pasta ha fatto un balzo del 22,4%. Ma è boom anche per altri generi alimentari visto che il prezzo del pane è salito del 13% e quello del latte dell`11,1%. La conseguenza, osserva la Confederazione italiana degli agricoltori, è che si stanno riducendo i consumi. Sotto accusa per l`inflazione crescente, ovviamente, è il costo dell`energia. E prima di tutto le quotazioni del petrolio che proprio ieri hanno toccano un nuovo massimo storico sfiorando i 134 dollari al barile. L`indice dei prezzi alla produzione dei prodotti petroliferi raffinati in maggio rispetto al maggio 2007 è cresciuto del 32,1%. La crescita si è trasferita, ovviamente, sui prezzi al consumo. In particolare sul prezzo del gasolio che, alla pompa, a giugno costava il 31,2% in più rispetto a un anno prima. Ora tutti si pentono di aver comprato a un auto diesel, visto che negli stessi 12 mesi il prezzo della benzina è aumentato di “appena“ il 12,6%.

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