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UOVA ETICHETTATE: ANCORA IN VENDITA LE UOVA VECCHIE

“L`etichettatura delle uova è un altro piccolo passo avanti verso la trasparenza, anche se manca ancora l`indicazione di quello che le galline mangiano. Ma la normativa, applicata già con grande ritardo rispetto ai tempi previsti, non ci risulta abbia avuto ancora piena attuazione. Tra i banchi dei negozi, infatti, sono ancora esposte uova vecchie“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. “Per ogni singolo alimento le associazioni di consumatori debbono lottare per avere un`etichetta trasparente che informi il consumatore. Una lotta impari, considerato il numero dei prodotti. Se poi, quando si ha finalmente una legge, non la si applica, allora la battaglia è persa in partenza. Per questo, considerato che già stato un periodo di tolleranza di più di tre mesi, chiediamo controlli a tappeto e multe immediate per i trasgressori“ ha concluso Donzelli.

Di seguito i consigli del Codacons:


  1. Etichettatura: il primo numero è quello che conta. Su ogni uovo deve essere stampato sul guscio un codice che indica, nell`ordine, il sistema di allevamento, la sigla del paese (It per l`Italia), il codice Istat del comune in cui ha luogo l`allevamento, la sigla della provincia (MI per Milano) ed infine il numero del codice attribuito dalla Asl al singolo allevamento. Una sfilza di numeri. Il primo, però, è il più importante: 0 se la gallina proviene da allevamento biologico, 1 se allevata all`aperto (terreno con vegetazione), 2 a terra (ad esempio un capannone in cui sono libere di muoversi) 3 in gabbia (o voliera, in pratica sono quelle in batteria, con per ogni gallina uno spazio ridottissimo). L`ideale sono il numero 0 o 1.


  2. No alle uova in batteria. Consigliamo di non scendere sotto il numero 2. Negli allevamenti intensivi si abusa spesso degli antibiotici, per contrastare le malattie da sovraffollamento. Pare che aumenti anche il rischio salmonella.



  3. Uova fresche. L`uovo si definisce fresco se la “camera d`aria“, la pellicina posta tra l`albume e il guscio, non supera i 6 millimetri per tutta la durata della data di scadenza, che è di 28 giorni dalla deposizione.



  4. Uova extra. La dicitura extra indica che l`uovo è freschissimo, la camera d`aria non può superare i 4 millimetri, e che può essere commercializzato entro il settimo giorno dall`imballaggio (che avviene in 24/48 ore dalla deposizione).



  5. Controllate sempre la scadenza. Ricordatevi che le uova devono essere ritirate dai banchi di vendita una settimana prima della data di scadenza. Se, quindi, per sbaglio ne acquistate una che sta per scadere potete riportarla al negozio e farvela cambiare.



  6. Nome e indirizzo del confezionatore devono essere indicati in etichetta. Il confezionatore è il responsabile legale di ciò che arriva in commercio: se non è indicato, non acquistatele!


  7. Consumo: è sana regola alimentare consumarne 4 a settimana. Non è vero che è nocivo per il fegato o che faccia così male per il colesterolo. E` più elevata la presenza di grassi insaturi, rispetto a quelli saturi (in ogni caso sappiate che più le uova sono piccole più è bassa la percentuale di grassi).



  8. Controllate la freschezza. Tre i metodi della nonna. Osservare l`ampiezza della camera d`aria: più è ampia e meno è fresco. Potete farlo anche prima di aprire l`uovo, in trasparenza (cosa utile al momento dell`acquisto). Secondo metodo: il tuorlo deve essere teso e convesso. Se invece è piatto o si apre, è meno fresco. Ultimo metodo: mettetelo in acqua e sale: se galleggia è vecchio, se va a fondo è fresco.



  9. Frigorifero. Se riponete le uova in frigorifero, lasciatele nella loro confezione, per evitare il contatto delle uova con altri cibi o con le pareti.



  10. Igiene. Il rischio salmonella c`è sempre. Gettate subito i gusci in pattumiera, senza appoggiarli sul lavabo. Lavatevi le mani dopo averle maneggiate.
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