La crisi rallenta la corsa all`acquisto La stagione dei saldi è entrata nel vivo in tutta Italia. Ma è più corsa al risparmio che all`acquisto. L`arrivo nelle vetrine della merce in offerta coincide, quest`anno, con una fase tutt`altro che facile per le tasche delle famiglie, soffocate dal potere d`acquisto in caduta libera e dall`impennata dei prezzi, con un`inflazione che si avvicina pericolosamente al 4%. Confcommercio stima che il giro d`affari complessivo dei saldi estivi sarà di 4 miliardi di euro. Ma l`organizzazione sa anche che il settore del commercio è alle prese con una forte crisi dei consumi, precipitati a maggio del 2,7%. `L`ora X` delle vendite ribassate è scattata ieri sia a Roma, sia a Milano, i due centri maggiori della Penisola, che danno il polso della situazione. E, stando ai dati del Codacons, nella Capitale gli acquisti sono crollati del 15% rispetto all`anno scorso, le presenze del 10%. Via libera agli sconti anche a Torino, Venezia, Bologna, Bari, Ancona e Trieste, come previsto dal calendario dei saldi estivi, dopo che nei giorni scorsi avevano fatto da apripista Napoli e Genova. Ma la sensazione generale è che nell`aria ci sia poca voglia di spendere. E che la crisi si faccia sentire. Certo, per fare un bilancio bisognerà aspettare almeno il giro di boa delle due settimane dall`avvio. Roma e Milano hanno vissuto due giornate a prima vista piuttosto differenti. Nel capoluogo lombardo l`affluenza nei negozi è stata piuttosto alta, in particolare nelle boutique delle grandi griffe situate nelle vie del quadrilatero della moda. Tra gli acquirenti anche molti turisti e persone arrivate appositamente da altre città del nord, con l`obiettivo di portarsi a casa un capo firmato spendendo il 30, il 40 anche il 50% in meno. Altra musica nella Capitale, dove i saldi sono partiti decisamente in salita. Strade dello shopping quasi vuote, niente serpentoni di americani e giapponesi in fila davanti alle vetrine di via Condotti e via Frattina, dove si concentrano i negozi dei grandi marchi: l`euro forte contro dollaro e yen, che rende molto sfavorevole il cambio, gioca la sua parte.