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“Vanno tolti i cassonetti e i cancelli killer”

 Un appello del Codacons alle istituzioni: «Già troppi morti» «Due fatti drammatici sono avvenuti recentemente: un bimbo di 10 anni è in fin di vita per essere rimasto incastrato in un cassonetto della Caritas per la raccolta degli abiti e un bambino di 7 anni è morto dopo essere stato schiacciato dal cancello della propria abitazione, straccatosi dai cardini» denuncia il Codacons. «Ebbene in entrambe le vicende, sulle quali orami nessuno interverrà più, scenderà un complice silenzio – continua l’associazione dei consumatori – almeno fino alla prossima inevitabile tragedia.  Per i cassonetti, fin dal maggio del 2006, quando un giovane rumeno morì a Senago, trattandosi della terza morte avvenuta in due anni nella sola Lombardia, il Codacons chiese alla Caritas di rimuoverli. Questo il comunicato di allora: «Non sappiamo se il giovane romeno stesse cercando di rubare dei vestiti vecchi per coprirsi dal freddo. Francamente lo consideriamo irrilevante. Quei vestiti, infatti, sono donati dai consumatori proprio per i poveri, dunque non ci pare un gran delitto se qualcuno prova a prenderli per coprirsi. Non si capisce, quindi, perchè si utilizzano cassonetti con sistemi antifurto così pericolosi da poter causare la morte. E’ la terza morte in 2 anni. Non ci pare il caso di aspettare la quarta tragedia per ritirare quei cassonetti dalla circolazione.  Il Codacons si appella, quindi, a tutte le associazioni onlus perchè ritirino immediatamente quelle strutture infernali. Se questo non avverrà spontaneamente, chiediamo ai sindaci di ritirare le autorizzazioni di occupazioni di suolo pubblico a suo tempo rilasciate». Stiamo ancora attendendo che la Caritas li ritiri o che i sindaci intervengano.  Per i cancelli, il Codacons ha denunciato il fatto che «queste tragedie non sono un fatto isolato dovuto a circostanze fortuite ed eccezionali. Incidenti di questo tipo accadono di frequente. Non se ne parla solo perché non sempre si hanno conseguenze fatali. La dinamica, di solito, è sempre la stessa. Il bimbo gioca con il portone che finisce per staccarsi dai cardini. Troppo spesso portoni e cancelli scorrevoli si staccano dai cardini. La ragione dipende dal fatto che a lungo andare i perni finiscono per indebolirsi e per questo occorre una costante ed accurata manutenzione. Il problema è che in Italia in pochi la fanno e si chiamano i tecnici solo dopo che si è verificato un guasto, ossia quando può essere anche troppo tardià. Il Codacons chiede, quindi, controlli sulla sicurezza dei cancelli, specie se di scuole o strutture aperte a minori di anni 14. In tal senso potrebbe essere utile una campagna pubblicitaria a cura del Governo sulla sicurezza dei bambini». Stiamo ancora aspettando la campagna informativa».

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