Si apprende oggi che il Giudice di Pace della III Sezione del Tribunale di Roma, Cecilia Bonacci, ha annullato la contravvenzione elevata ad una ditta il cui pulmino era entrato in una ztl privo di permesso. Non solo. Il Giudice, accogliendo le tesi del Codacons, ha stabilito che l’importo delle multe per i varchi elettronici non è di 65 euro, bensì di 32, proprio ciò che l’associazione aveva denunciato con un comunicato stampa il 31 gennaio 2002.
Al centro della questione l’interpretazione dell’art. 7 del Codice della Strada. Le multe infatti venivano elevate in base al comma 13, quello cioè che punisce chi «non ottempera ai provvedimenti di sospensione o divieto della circolazione». Stando invece alla decisione del giudice di pace, bisognerebbe applicare il comma 14 dello stesso articolo previsto per chi contravviene «divieti e limitazioni» deliberati per delimitare aree pedonali e Ztl. Infrazione punibile con una multa che va da un minimo di 32 euro ad un massimo di 125 euro.
Il CODACONS esulta per l’ennesima battaglia vinta, e si mette a disposizione dei cittadini che, alla luce dell’innovativa sentenza, vogliono far valere i propri diritti e contestare le multe, illegittime, da 65 euro elevate dai varchi elettronici. Da oggi è attivo lo sportello multe dell’associazione che risponde al numero 06/3724971.
Ma il CODACONS non si ferma qui. La maggiorazione della multa, infatti, attribuibile ad un interpretazione sbagliata dell’art.7 del Codice della Strada, fa spendere ai romani 49.500.000 euro in più, che è appunto la cifra corrispondente alla differenza tra i diversi importi delle due multe moltiplicate per 1.500.000, che è il numero di infrazioni contestate per il transito in zone a traffico limitato. E proprio 49.500.000 euro il Comune di Roma deve ora restituire ai cittadini di Roma per aver elevato multe che ora il Giudice di pace ha riconosciuto sbagliate e, quindi, illegittime.