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VENDITE AL DETTAGLIO 2003: SONO DIMINUITE DELLO 0,7% IN TERMINI REALI





L’andamento delle vendite al dettaglio nel 2003 mostra il perdurare di una situazione di sofferenza dei consumi che non accenna a fermarsi. L’incremento nominale del 2% rispetto al 2003 equivale ad una caduta dei consumi dello 0,7% in termini reali.
L’incremento delle vendite dei beni alimentari nel 2003 rispetto al 2002 (+4,6%) è dovuto in gran parte all’incremento dei prezzi che, nel 2003, è stato superiore al tasso medio di inflazione e pari al 3,1%. È preoccupante il fatto che a gennaio e febbraio 2004 l’inflazione da beni alimentari è aumentata sino al 4% annuo. Tutto ciò è sintomo di preoccupanti effetti della dinamica dei prezzi sui redditi più bassi e su quote consistenti di popolazione anziana le quali, per spese alimentari e per l’abitazione, impegnano percentuali superiori al 60% del proprio reddito.

In questo contesto le iniziative annunciate dal Governo sul controllo dei prezzi appaiono in ritardo. Intesaconsumatori (Adoc, Federconsumatori, Codacons, Adusbef) chiede alle Autorità competenti di essere più credibili nell’azione di moral suasion per il contenimento dei prezzi adottando misure più incisive di quanto non sia stato fatto sino ad ora. In particolare Intesaconsumatori chiede:


1. di monitorare la formazione dei prezzi all’interno delle filiere distributive e in particolare nel settore ortofrutticolo;


2. di verificare l’andamento dei prezzi al consumo in relazione all’andamento dei prezzi alla produzione


3. di avanzare proposte di riforma del sistema commerciale coinvolgendo associazioni dei consumatori, dei commercianti e delle amministrazioni locali.




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