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VENEZIA LA PRIMA CITTA’ IN ITALIA CHE CON APPOSITA DELIBERA

Oggi presso la Ca Farsetti, sede del Comune di Venezia, il Consiglio Comunale ha accolto con soddisfazione il principio di giustificazione da applicare contro le radiazioni non ionizzanti, quelle utilizzate per il funzionamento degli impianti radio base per i telefonini. Infatti contro l’inquinamento elettromagnetico l’ISPESL, Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, è stato chiamato a regolamentare l’installazione di questi impianti nella città lagunare tenendo conto del principio ALARA e ALATA di prevenzione e di ottimizzazione della tecnologia disponibile oltre che della ricerca sanitaria. Il Codacons tramite la partecipazione del proprio responsabile Avv. Cristina Tabano ha ritenuto meritevole di elogio il complesso lavoro svolto al fine di ridurre l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici tenendo conto di quelle regole inderogabili che normalmente dovrebbero vigere nella individuazione degli insediamenti di quei siti che provocano emissioni nell’ambiente circostante i cui effetti sulla salute umana siano ignoti (tanto più nel caso dei CEM laddove non è da escludere il pericolo dell’insorgere di gravi malattie in caso di esposizione a lungo termine). In primo luogo, quindi, il rispetto delle raccomandazioni sanitarie contenute nel documento congiunto ISS (Istituto Superiore di Sanità) e ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro) e il successivo allegato che spingono ad assumere valori più cautelativi rispetto ai valori limite. Poi il rispetto del principio di giustificazione che può essere sintetizzato nella minore esposizione possibile della popolazione per l’impianto che viene costruito come migliore soluzione a livello tecnologico e la limitazione dell’atto concessorio per l’esercizio dell’impianto ad un periodo non superiore ai cinque anni, periodo durante il quale l’autorità sanitaria procede agli opportuni controlli in ordine al mantenimento dei limiti mediante una stretta sorveglianza. Anche l’utilizzazione di una tecnologia digitale rispetto a quella analogica e l’introduzione delle microcelle vuole essere una possibilità aperta ad una sensibile riduzione dell’impatto rispetto alle precedenti celle calde, con la realizzazione dell’importante risultato di portare a livelli di esposizione non superiori a 0,5 V/m. Il Codacons, attraverso il responsabile dello sportello elettrosmog Avv. Cristina Tabano, auspica che gli stessi interventi siano possibili in altre città anche se sarà necessario verificare la presenza di quei particolari presupposti geografici e caratteristiche che hanno reso possibile l’adozione delle microcelle a Venezia.

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