DOPO LO STOP DEL TAR ALLA NUOVA BASE USA Vicenza, sul Dal Molin è scontro tra il sindaco Variati e La Russa Dopo lo stop del Tar del Veneto ai lavori per la nuova base militare Usa all`aeroporto Dal Molin, scoppia la polemica tra il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e il ministro La Russa.Il governo, ha assicurato il ministro, non ha alcuna intenzione di arrendersi alla decisione del tribunale amministrativo di accogliere la richiesta di sospensiva del progetto presentata dal Codacons e dai comitati del “No Dal Molin“ e farà ricorso al Consiglio di Stato. “L`Italia rispetterà l`impegno per l`ampliamento preso con gli Usa – ha annunciato La Russa -. Nel nostro Paese una sospensiva non si nega a nessuno, neppure ai ragazzi bocciati a scuola. Noi pensiamo che non ci siano i presupposti che la sentenza di merito ci dia torto“. E a chi temeva che si potessero incrinare i rapporti con le forze armate a stelle e strisce, il ministro toglie ogni dubbio, sicuro che oltreoceano sappiano perfettamente come la pensa il nuovo Governo. La Russa si pronuncia anche sul referendum annunciato per il prossimo autunno dal sindaco di Vicenza Achille Variati e lo ritiene uno specchietto per le allodole. “Ho letto il quesito – afferma -, è come chiedere a Pinocchio se vuole la scuola o i balocchi, fatto così ha valore zero, i cittadini non ci andranno e comunque non ci faremo imporre le decisioni dalla piazza“. La miccia quindi è stata innescata, ma il sindaco Variati non sembra lasciarsi intimidire, nemmeno quando il ministro gli fa sapere che se credeva veramente alla consultazione, “non doveva attendere il parere del Tar“.“Dovrebbe informarsi, il ministro, prima di emettere sentenze – replica Variati al ministro -. La giunta ha approvato il referendum, che è in linea con quanto promesso in campagna elettorale, quattro giorni prima il pronunciamento del tribunale“. Il primo cittadino, eletto nel capoluogo berico anche grazie ai voti dei comitati del no all`ampliamento della base militare, annuncia poi che “in forza dell`ordinanza del Tar, oggi il Comune di Vicenza si aspetta di ricevere delucidazioni su almeno tre punti fondamentali: l`atto autorizzatorio per la costruzione della nuova base, la regolarità del bando di appalto per i lavori di realizzazione e la credibilità della valutazione di incidenza ambientale“. La natura del quesito – sottolinea Variati – “che il ministro conosce proprio perché gli era stato mandato prima del pronunciamento del Tar, riflette la presunta assenza di competenze dell`autonomia locale sul progetto, cosa questa messa in discussione dai giudici del Tar“. Per il sindaco, infine, “i cittadini di Vicenza sapranno benissimo come rispondere alla consultazione, a prescindere dall`incomprensibile timore che il ministro sembra mostrare nei confronti di una libera espressione democratica“.“Evidentemente il ministro ritiene i cittadini di Vicenza di serie B“, è il commento di Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Prc e componente del Comitato nazionale di gestione del partito. “L`annuncio del ricorso al Consiglio di Stato contro la sacrosanta sentenza del Tar del Veneto, denota una totale subalternità agli interessi degli Usa e un disprezzo della volontà popolare dei vicentini“.