ROBERTA RIZZO MILANO. Mentre risale la febbre per la posta in gioco di stasera, ben 20 milioni di euro per chi centra la nuova sestina, un’ombra cala sulla mega vincita di 100 milioni di euro avvenuta a Catania.
«Quella vincita è sospetta, quei sei numeri sono stati quasi certamente programmati». Ne è convinto il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, il quale ieri mattina ha presentato un esposto chiedendo l’intervento della Procura della Repubblica.
«Il 6 non è dovuto alla fortuna», afferma Corbelli, «ma ad una manipolazione degli hacker che hanno scelto Catania, città ideale in questo momento, per la bancarotta comunale. In questo modo Catania è rilanciata con una operazione “boom” Superenalotto come base operativa e territoriale per porre in essere la truffa degli hacker stessi».
«Nella mia denuncia», prosegue Corbelli, «ho spiegato il meccanismo utilizzato dagli hacker per pilotare la clamorosa vincita e ho chiesto al Procuratore della Repubblica di Catania di acquisire il dischetto della Sisal contenente tutte le giocate del concorso dell’altra sera, e il sequestro della macchinetta della ricevitoria per smascherare la possibile truffa».
Insomma, se la Sisal non ha duplicato il dischetto con le giocate (che consente il controllo incrociato) per il presidente dei Diritti Civili sarà evidente che si tratta di una truffa. «E’ da settimane che chiedo questa informazione sul dischetto e non ho ricevuto mai risposta.
Quindi confermo la mia convinzione che la super vincita è stata pilotata dall’esterno dagli hacker, all’insaputa della stessa Sisal. Tale meccanismo criminale è stato adottato in questi anni per altre clamorose vincite. E posso assicurare che la truffa avviene anche se a centrare la sestina è stata una schedina singola o un sistema».
Anche il Codacons solleva alcune perplessità. «Ci chiediamo», spiega il presidente Carlo Rienzi, «come e dove siano stati depositati i soldi del jackpot in attesa del fortunato 6. Un jackpot da 100 milioni di euro che ha certamente fruttato elevati interessi. A chi vanno questi interessi? Ai giocatori o a chi altri?».