Aveva ragione il Codacons. I colombi, che invadono le piazze e le strade delle città italiane, possono rappresentare un veicolo per lo scambio del virus dell’influenza aviaria, e quindi un potenziale pericolo per la salute dei cittadini.
Ad avvalorare la tesi del Codacons un testo scientifico di particolare importanza, scritto dal Prof. Giuseppe Zannetti, Professore ordinario dell`Istituto di Sanità animale della Facoltà di medicina Veterinaria dell` Università di Parma.
Si legge infatti nel testo:
?Nessun provvedimento è stato preso nei confronti di altre popolazioni aviarie di ben più difficile controllo sanitario, ma pericolosamente vicine sia ai migratori, sia all’altra specie potenziale destinataria dell’influenza aviaria, l’uomo. Si tratta dei colombi di città. Queste popolazioni di colombi, infatti, non disdegnano un certo ?pendolarismo? città-campagna, soprattutto in periodi (tempo di semine, di raccolta di cereali, di frutta, ecc.) in cui la campagna è ricca di alimenti particolarmente attraenti. In qualsiasi periodo dell’anno, inoltre, la campagna ospita allevamenti di pollame, bovini, suini, ecc, in cui vi è una grande dispersione di granaglie, sfarinati, ecc. destinati all’alimentazione degli animali e molto appetibili per qualsiasi volatile granivoro. In questi ?centri commerciali? agresti per volatili di allevamento, di città e migratori, dunque, gli scambi di virus sono molto facilitati, ma per i colombi inurbati si deve considerare anche la loro elevata concentrazione nei ricoveri urbani, ai quali ritornano puntualmente ogni sera dopo la ?scampagnata?. Questa situazione favorisce lo scambio intraspecie e interspecie di virus, che è ritenuto uno dei meccanismi più potenti a disposizione dei virus influenzali per esprimere la loro plasticità e trasferibilità da una specie all’altra (uomo compreso !)?.
E’ evidente quindi come anche la scienza riconosca la fondatezza dell’allarme lanciato dal Codacons. L’associazione ? che non hai mai chiesto l’eliminazione fisica dei volatili – torna a ribadire con forza la necessità di un allontanamento, a scopo precauzionale e per un periodo di tempo sufficiente, di colombi e storni dalle città italiane, onde evitare che tali uccelli possano rappresentare un veicolo del virus dell’influenza aviaria e un rischio per la salute dei cittadini.