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Volano i prezzi alla produzione

Volano i prezzi alla produzione Ancora una volta a pesare sui listini è il comparto energia Continua il rialzo dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali. L`indice Istat segna un +8,3% su base annua, a luglio, il massimo dal settembre 1995 (quando era al +8,7%), con un aumento dello 0,5% rispetto al mese di giugno. Ed è ancora una volta il comparto energia a pesare sui listini. Infatti, calcolato al netto dell`energia, l`indice si dimezza a un +4,1% su base annua e un +0,1% su base mensile. Negli ultimi dodici mesi, per l`Istituto di statistica, i prezzi alla produzione sono saliti del 5,5% e, considerando i primi sette mesi del 2008, si registra una variazione positiva del 6,9%. Rispetto a luglio 2007, salgono tutti i raggruppamenti di industrie: in testa l`energia, con un +25%, seguita da beni intermedi (+4,7%), beni di consumo (+3,9%), quelli durevoli (+2,8%) e quelli non durevoli (+4,2%) e beni strumentali (+2,9%). Su base mensile, crescono energia (+1,6%), beni intermedi (+0,2%), mentre beni di consumo e beni strumentali diminuiscono entrambi dello 0,1%. L`energia è anche il raggruppamento che registra l`aumento più alto (+19%) se si considerano i primi sette mesi. Mentre, su base annua, bisogna andare al +26,3% registrato nel novembre del 2000 per trovare un aumento superiore a quello di luglio. Il raggruppamento energetico contribuisce, spiegano gli esperti dell`Istat, all`aumento annuo dell`8,3% per il 60% (e per l`80% sul dato congiunturale), mentre per il 20% è dovuto ai prodotti intermedi. Su base mensile, è sempre il settore energia elettrica, gas e acqua a far registrare aumenti significativi, con un +2%; seguono prodotti petroliferi raffinati (+1,2%) e prodotti chimici e fibre sintetiche artificiali (+0,5%). In calo i settori delle macchine e apparecchi meccanici (-0,3%), quelli dei prodotti alimentari bevande e tabacco, del legno e prodotti in legno e degli altri manufatti (compresi i mobili) che segnano tutti un -0,2%. Guardando ai settori di attività economica, rispetto a luglio 2007, l`Istat registra l`aumento dei prodotti petroliferi raffinati (+31,1%), dell`energia elettrica, gas e acqua (+20,3%), dei prodotti delle miniere e delle cave (+11,3%) e dei prodotti alimentari bevande e tabacco (+9,4%). Unica variazione negativa è quella del settore del cuoio e prodotti in cuoio, sceso dello 0,8%. Dure le reazioni ai dati diffusi ieri dall`Istat: l`aumento annuo dei prezzi alla produzione del 25% per l`energia e del 9,6% per gli alimentari e le bevande “allontana ulteriormente le possibilità di ridimensionamento, nel breve periodo, delle dinamiche inflazionistiche al consumo“, hanno affermato dal centro studi Confcommercio, secondo il quale aumentano “le difficoltà di gestione delle imprese commerciali, che scontano costi di produzione sempre più alti e una evoluzione della domanda per consumi da parte delle famiglie che continua a rimanere debolissima“. Sulla stessa linea il Cerm: la fiammata inflattiva “non è alle spalle, ma ancora in pieno corso. Se letto insieme ai dati sul pil nel secondo trimestre 2008 il dato conferma un quadro difficile per il nostro paese, ormai da diversi mesi in situazione di stagflazione“, ovvero stagnazione più inflazione. Intanto l`Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) rinnova la richiesta di un incontro con il presidente del consiglio, “per valutare interventi mirati sui carichi fiscali, soprattutto su prodotti e servizi energetici“.

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