Non era certo nel programma del viaggio, ma 140 turisti hanno passato il “loro“ primo fine settimana di vacanze nell`Aeroporto veronese di Catullo Villafranca. Classico inconveniente d`estate (solo quest`anno già ci sono stati casi analoghi come a Bologna o a Barcellona nel solo mese di luglio) che per fortuna si è risolto con un volo partito nel tardo pomeriggio di ieri per le isole spagnole di Ibiza e Formentera. Con quasi 24 ore di ritardo, visto che il decollo era previsto in un primo tempo alle 18,30 di sabato. Oltre allo spiacevole ricordo (compresa “sosta“ in albergo a Brescia alle 4,30), ai turisti non resta che sperare in un risarcimento, vista l`attività delle task force di avvocati e tecnici che le associazioni dei consumatori come il Codacons hanno messo in piedi contro le “vacanze rovinate“. Con risarcimenti che possono arrivare anche a qualche migliaio di euro, come possono raccontare dal 17 luglio i turisti che a gennaio erano rimasti bloccati 21 ore in un aeroporto alle Maldive. “Ci siamo sentiti presi in giro“, ha detto Anna Perlotto, di Trissino (Vicenza), passeggera dell`aereo “fantasma“ a Verona, spiegando che comunque una denuncia su tutta la vicenda è già stata presentata subito alla Polfer dell`aeroporto veronese. La donna ha inoltre riferito che allo scalo veronese hanno dovuto “bivaccare“ molte famiglie con bambini, quasi tutte provenienti dal Veneto, in attesa di prendere il volo per Ibiza e Formentera, più volte annunciato dalla Alpitour e mai arrivato. “Inoltre, ieri mattina alle 4,30 – ha aggiunto Anna Perlotto – ci hanno portato in albergo a Brescia. Poi alle 11.30 ci sono venuti a riprendere per imbarcarci alle 15.15“. Ma a quell`ora l`aereo, un volo charter della Spanair, era appena ripartito dalla Spagna, secondo quanto è stato comunicato ai 140 passeggeri. Che subito dopo l`atterraggio al “Catullo“ dell`aereo, intorno alle 16,30, sono stati imbarcati per poi ripartire, finalmente, un`ora dopo alla volta delle isole spagnole e delle vacanze. La compagnia ha giustificato il grave ritardo con i turisti, parlando di “motivi tecnici“ non meglio precisati