WELBY: BERNARDINI, MANDATO A NOSTRI LEGALI CONTRO CODACONS

Ci spiace se gli amici Radicali si sono sentiti diffamati per il nostro odierno intervento sul caso di Piergiorgio Welby.

Non abbiamo compreso però ? afferma l’associazione – se si sono sentiti diffamati loro per il fatto che siamo insorti contro i titoloni dei giornali che affermavano: ?SIAMO PRONTI A STACCARE LA SPINA?, o se insorgano ora a tutela dell’onorabilità e della dignità del malato di cui si sta discutendo.

Nel primo caso confermiamo che – esclusa ogni intenzione di offendere chicchessia e tanto meno un partito che ha al suo attivo egregie battaglie civili – riteniamo inaccettabile che giornali e altri mezzi di comunicazione annuncino l’intenzione di qualcuno (che non sia il familiare avente titolo o il Tribunale) di porre fine a una qualsiasi esistenza. Crediamo che i Radicali dovrebbero sentirsi diffamati e quindi querelare quei giornali che hanno pubblicato questa affermazione attribuendola a loro.

Nel secondo caso ? prosegue il Codacons – prendiamo atto che vi è una differenza di vedute tra i Radicali e noi rispetto alla totale e indubitabile capacità di intendere e di volere che dovrebbe presiedere a un atto così rilevante quale quello di togliersi la vita.

Rispettiamo l’opinione dei Radicali ma noi continuiamo a ritenere che chi vive in una condizione come quella di Welby si trovi in uno stato non solo fisico ma anche psichico di ridotta capacità di intendere e di volere, tanto più se diretta ad atti definitivi ed irreversibili.

Invitiamo quindi i Radicali ad un sereno confronto su queste tematiche ? conclude il Codacons – con l’ausilio e l’apporto di scienziati, medici e semplici cittadini, e insistiamo nella richiesta di cessare un dibattito che, pur necessario per la carente normativa esistente in Italia sulla materia, va condotto senza coinvolgere una decisione che deve prescindere assolutamente dal dibattito stesso e dalla carenza normativa esistente.