Dopo l’allarme lanciato dal Codacons sul pericolo determinato dal Wrestling per il suo aspetto diseducativo e per i tanti casi di emulazione da parte dei bambini, allarme a cui si sono accodati l’Osservatorio per i diritti dei minori e addirittura i pediatri, il Codacons ha deciso oggi di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché indaghi sull’evento di Wrestling previsto per il 4 giugno al Palalottomatica di Roma e sulle trasmissioni connesse a questo sport/spettacolo.
L’art. 70 del TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) afferma infatti: ?Sono vietati gli spettacoli o trattenimenti pubblici che possono turbare l`ordine pubblico o che sono contrari alla morale o al buon costume??.
Non solo. La Direttiva 89/552/CEE, all’art.22, afferma: ?gli Stati membri adottano le misure atte a garantire che le loro trasmissioni non contengano programmi in grado di nuocere gravemente allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, in particolare programmi che contengano scene pornografiche o di violenza gratuita?.
Appare scontato ? sostiene il Codacons ? come le due disposizioni di legge possano ben applicarsi al caso del Wrestling, sia in relazione allo spettacolo del 4 giugno a Roma, sia per quanto riguarda le trasmissioni televisive dedicate a questo sport. E ciò per via dei numerosi casi di emulazione che hanno visto coinvolti minori, finiti all’ospedale per aver imitato i lottatori, ma anche per i troppi incidenti gravi e a volte mortali che hanno visto protagonisti gli stessi atleti. Si ricorda inoltre che ? a differenza dell’Italia – negli Usa tale spettacolo è seguito da un pubblico prevalentemente adulto.
Il Codacons ha chiesto quindi alla Procura di indagare urgentemente per valutare la violazione delle norme vigenti e, in tal caso, bloccare lo spettacolo al Palalottomatica e le trasmissioni televisive dedicate al Wrestling.